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Aprilia, manifesti abusivi circo tappezzano la città. APL: “Nessuno vede?”

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Affissioni abusive, dopo Pomezia e Ardea tocca ad Aprilia. A denunciare i manifesti selvaggi, che stavolta riguardano la pubblicità di un circo, è il presidente di Aprilia in Prima Linea Sabrina Esposito Montefusco. “Chiunque abbia fatto un giro in città in questi giorni non potrà aver fatto a meno di notare l’evidente e poderosa pubblicità – con tutta probabilità abusiva – affissa su centinaia di pali della luce, cabine Enel e spazi privati, in pratica ovunque, da parte di un circo con animali in attendamento proprio in queste ore ad Aprilia”, ha dichiarato in una nota l’esponente di APL.
“È da moltissimo tempo che combattiamo una battaglia di civiltà e di coscienza civile, contro la presenza sul nostro territorio dei circhi che sfruttano gli animali poiché essi, sono un retaggio di un passato oscuro, dove gli animali vengono imprigionati e sfruttati contro natura per il solo scopo d‘intrattenere l’uomo, come fossero giocattoli e non esseri viventi – prosegue la nota – Più volte in passato, tramite richieste ufficiali e proteste più o meno eclatanti, abbiamo richiesto all’Amministrazione comunale di prendere una posizione netta bandendo dal nostro territorio, tutti i circhi che sfruttano animali, come diverse altre città italiane hanno fatto, lasciando ovviamente campo libero a quelli che con i giocolieri, trapezisti, clown e quant’altro rappresentano la parte più eco-sostenibile e romantica di questo mondo. A tale richiesta ha fatto seguito solo un cervellotico e fumoso regolamento che in sostanza non muta la questione. A livello di principio chiediamo che questi lager ambulanti non mettano più piede sul nostro territorio. E qui finisce la battaglia sui principi e inizia quella sul controllo del territorio e il rispetto delle leggi. Com’è possibile che una tale macchina pubblicitaria palesemente abusiva, costituita da centinaia di affissioni sia passata completamente inosservata alla Polizia Locale? Fatto ancora più incomprensibile è che per effettuare tale capillare attività di insozzamento del territorio è inevitabile che ci siano volute ore e non certo pochi minuti, ma ciò evidentemente non ha consentito né l’elevazione di contravvenzioni e neppure la rimozione delle pubblicità abusive”.
“Ci chiediamo – conclude Sabrina Montefusco – come mai tale comportamento ad esempio, non viene consentito a commercianti o imprese che operano sul territorio e pagano le tasse? Se fosse stato un negoziante a pubblicizzare una svendita in tale modo si sarebbe visto recapitare fior di verbali e sequestrare il materiale utilizzato. Perché con il circo non succede? E se fosse stato un comitato di quartiere o un’associazione l’avrebbero lasciato agire in questo modo? Chiediamo che le autorità intervengano prima di tutto verificando la sussistenza dei requisiti sanitari e di conservazione degli animali, ed elevando le contravvenzioni per l’evidente scempio al decoro già compromesso della città, sequestrando il materiale pubblicitario”.

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