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Eco X: bonifica possibile o no?

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L’Eco-X fa ancora discutere, ma soprattutto crea ancora polemiche tra partiti e tra esponenti politici, come il recentissimo botta e risposta tra Fucci e Gasparri.

Abbiamo provato a sentire l’ingegner Luca Andreassi, professore universitario esperto di formazione e dispersione materiali inquinanti nell’atmosfera, nonché vice commissario del PD di Pomezia, che recentemente ha espresso la sua teoria anche sulla diatriba legata al dissequestro dell’area andata a fuoco.

Può ribadire la sua posizione in merito al dissequestro del sito?

“Ci sono due temi. Uno ambientale ed uno politico. Sul tema ambientale il Commissario Marco Miccoli ed io da subito abbiamo sostenuto che quella enorme quantità di materiale combusto dovesse essere rimossa. Basta andare sulla mia pagina facebook per trovare decine di riscontri. Questo per evitare sia i focolai che continuano ad attivarsi, naturalmente causando produzione di diossina, sia per impedire infiltrazioni di materiale inquinate nel terreno e, peggio ancora, nella falda acquifera”.

 

Ma il dissequestro è avvenuto oppure no? Come è possibile che esistano due versioni così contrastanti in merito, si è dato una spiegazione? A chi devono credere i cittadini?

 

“Non essendo direttamente parte in causa a noi non viene notificato un eventuale dissequestro ovviamente; da fonti giornalistiche e politiche abbiamo appreso l’esistenza del provvedimento; ma, anche ammesso che il sito sia ancora sotto sequestro, è altrettanto vero che per ragioni di tutela ambientale può essere autorizzata la rimozione del materiale. Esattamente come accadde in occasione dell’incendio di Roncigliano quando venne autorizzata la rimozione e smaltimento del materiale combusto pur rimanendo il sito sotto sequestro. E qui la domanda ed il tema politico. Il Sindaco di Pomezia ha provato a fare qualcosa per “ottenere” questa autorizzazione a bonificare l’area? Ha ottenuto un diniego? Oppure, come dichiara nella sua ultima dichiarazione, siamo fermi alla comunicazione della Procura di Velletri dello scorso 16 giugno in cui si confermava che il sito fosse ancora sotto sequestro? Ed in questo mese si è fatto qualcosa? Intende aspettare gli eventi con tutti i rischi ambientali connessi alla presenza di quel materiale lì oppure ritiene di prendere iniziative? Iniziative che magari ha anche preso ma che, non parlando, noi tutti ignoriamo.

Adesso il Partito Democratico di Pomezia ritorna a chiedere al Sindaco se esistano delle novità e soprattutto di mettere a parte la cittadinanza di una strategia di bonifica. Strategia di bonifica che non può essere demandata alla legittima quanto strumentale ordinanza del 10 maggio. Quella sì, inattuabile in quanto il sito sotto sequestro.  Ed ancora, il Sindaco esclude con fermezza l’esistenza di un atto di dissequestro. Come peraltro se quello fosse il punto centrale. Il punto centrale, ribadisco, è che quella roba inquinante sta là da 80 giorni. E non si capisce per quanti altri mesi dovremmo rischiare di subirne gli effetti dannosi. Ma, tornando al dissequestro, siamo certi che la comunicazione di dissequestro arrivi anche al Sindaco? Insomma il tema centrale è: posto che quella enorme quantità di residui del rogo del 5 maggio bene alla salute non faccia, il Sindaco, in quanto, responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, sta facendo qualcosa o sta aspettando gli eventi?”

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