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Fuoriuscita di liquami dalla fognatura, rischio sanitario alle case popolari di Tor San Lorenzo

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Rischio epidemia al primo plesso delle case popolari di via dei Fenicotteri a Tor San Lorenzo a causa della fuoriuscita di acque fetide dalle fogne, che hanno provocato l’allagamento degli scantinati. A dare l’allarme gli inquilini, spaventati dalle possibili conseguenze delle fuoriuscite. Il complesso di 24 appartamenti – che per mancanza di manutenzione è fatiscente – da giorni ha anche il problema delle fogne che non scaricano nel depuratore e fuoriescono dai tombini nello scantinato. Gli abitanti riferiscono che da giorni stanno sollecitando l’intervento del Comune, senza avere però riscontro reale, ma solo promesse.
Tutto intorno il cattivo odore invade le abitazioni gli spiazzi dove giocano i bambini. “Non è possibile che il Sindaco – reclamano i residenti – pur essendo il primo responsabile di ordine pubblico, sicurezza e sanità, possa essere insensibile a certi problemi. Sono giorni che proviamo a far intervenire i responsabili del Comune, compreso l’assessore Iotti, ma nessuno fa niente di concreto per risolvere questo problema”. I cittadini di via dei Fenicotteri mostrano il desolante stato di abbandono e la sporcizia tutto intorno alla strada, costeggiata anche dall’erba alta.
“Qui – dice un’inquilina – ci sono discariche a cielo aperto, auto abbandonate con e senza targa, ma tutte rigorosamente senza assicurazione. Qui non arriva mai alcun controllo. Nel tratto davanti ai portoni d’ingresso ci siamo tagliati l’erba da soli, ma certo non possiamo farlo per gli altri plessi”. Gli abitanti delle palazzine concludono con un avviso: “Se entro oggi nessuno interviene, andremo noi in Comune e vi stazioneremo fino a quando non sarà tutto bonificato, disinfettato e derattizzato, a partire dallo scantinato e dall’area circostante, in quanto da lì escono topi grandi come conigli, che cercano di assalire le persone. Altrimenti ci trovino un alloggio sostitutivo in qualche albergo, come si fa per i naufraghi che partono dalla Libia”.
Luigi Centore

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