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Torvaianica, l’accusa degli ambientalisti: ‘Mancata manutenzione fossi, spiagge piene di detriti e plastica’

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“Per la seconda volta nel mese di settembre il mare e l’arenile di Torvaianica è invaso di canne, rami e vegetazione proveniente da canali e fossi, detriti, bottiglie di plastica, cassette di polistirolo ed altre sostanze inquinanti”.
Questo è quanto rilevato durante il sopralluogo effettuato oggi, nelle prime ore del giorno, sulla spiaggia di Torvaianica dagli esponenti del movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco.
“Con il maltempo di questi giorni si è purtroppo rinnovato l’episodio già avvenuto nei primi giorni di settembre e da noi denunciato, soprattutto all’altezza del depuratore Acea Ato2-Pratica, a sinistra e a destra del Fosso di Pratica di Mare, per una estensione di oltre un chilometro. A causa delle abbondanti piogge di questi giorni il corso d’acqua sta sversando in mare terriccio proveniente dai campi. Questo chiaramente potrebbe rappresentare un inquinamento a causa della presenza di diserbanti e concimi, ma anche per la vegetazione, arbusti e canne che oggi in modo ancora più consistente, rispetto all’episodio precedente, si sono riversati sulla battigia”, hanno proseguito i due ambientalisti.
“Avevamo già denunciato che la causa del fenomeno inquinante sulla spiaggia di Torvaianica era per l’abbandono in cui versano gli argini del Fosso di Pratica di Mare che invece dovrebbero essere, già prima della stagione estiva, oggetto di una adeguata manutenzione e bonifica, ma purtroppo nessuno delle istituzioni preposte ha ascoltato il nostro appello e l’evento si è ripetuto in modo ancora più tragico. Ci attendiamo risposte certe ed immediate dal Comune di Pomezia, dall’Arpa, dalla Capitaneria, in merito al livello di inquinamento che in queste ore potrebbe interessare lo specchio d’acqua adiacente il fosso di Pratica di Mare. Chiediamo altresì una immediata bonifica della spiaggia, una manutenzione straordinaria degli argini del fosso per non incorrere ancora in successivi casi di criticità ambientale. Non è ammissibile che si debba intervenire sempre con interventi straordinari, mancando una adeguata programmazione in tema ambientale”.

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