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Tra cinema, iene e serie TV: è l’anno di Steve Buscemi

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Quest’anno, per celebrare i venticinque anni del brillante cult Le iene – proiettato per la prima volta negli Stati Uniti il 21 gennaio 1992 – l’ingegnoso regista Quentin Tarantino si è riunito con parte del cast in occasione del Tribeca Film Festival. All’incontro che ha avuto luogo al Beacon Theatre di New York, dove tra risa generali si è ricordato il pasticcio che si rivelò la presentazione di Reservoir Dogs, hanno preso parte oltre al regista: Mr. White (Harvey Keitel), Mr. Blonde (Micheal Madsen), Mr. Orange (Tim Roth) e Mr. Pink (Steve Buscemi).

 

Mr. Pink – Steve Buscemi – il volto algido del cinema di Hollywood che il dicembre prossimo compirà sessant’anni, è al centro in questi mesi di un periodo filmico particolarmente propizio. Oltre ad aver presenziato ai festeggiamenti per la ricorrenza esclusiva de Le iene, Buscemi è recentemente stato inserito, con Mireille Enos e Greg Kinnear, nel cast di una serie TV tutta particolare: Electric Dreams, la serie antologica acquisita da Amazon in arrivo per il 2018.

 

La serie, il cui titolo rimanda all’opera da cui è stato tratto Blade Runner – Do Androids Dream of Electric Sheep? trae ispirazione da dieci storie brevi di Philip K. Dick, rinomato scrittore di fantascienza. Ciascuno degli episodi, caratterizzati dalla formula stand-alone, racconterà una storia indipendente. Steve Buscemi nello specifico vestirà i panni di Ed Morris, protagonista di un piano macchinoso, nell’episodio Crazy diamond.

 

Le serie TV per Buscemi non sono certo una novità. Dalla partecipazione nel 2004 al cast de I Soprano, come interprete di Tony Blundetto; all’avvincente serie televisiva statunitense Boardwalk Empire, prodotta nel 2010 da Mark Wahlberg e Martin Scorsese. L’interpretazione in quest’ultima, nel ruolo di Nucky Thompson –  il potente di Atlantic City – ha garantito a Buscemi Il Golden Globe Award for Best Actor – Television Series Drama nel 2011.

 

Noto al grande pubblico per la sua eccellente verve da caratterista, è doveroso ricordare Steve Buscemi con i principali successi cinematografici che lo hanno condotto alla sua attuale notorietà. Si pensi, per iniziare, al complesso ruolo di Carl Showalter che ha rivestito, nel 1996, in Fargo dei fratelli Coen, film vincitore alla quarantanovesima edizione del Festival di Cannes del premio per la miglior regia (nonché ispiratore dell’omonima serie televisiva prodotta nel 2014); o Donny, l’amico di Drugo (Jeff Brigges), che impersona ne Il grande Lebowski, sempre per la regia dei Coen. Questi ultimi – che in quest’opera sanno fondere bene insieme scioltezza, armonia e mistero – si mostrano ancora evoluti e migliorati.

 

Si faccia, altresì, riferimento a L’incredibile Burt Wonderstone, film diretto da Don Scardino, in cui Buscemi si diletta insieme a Steve Carrel nell’eccentrica parte di un rinomato artista. Interessante sapere che il luogo in cui la coppia di artisti è solita esibirsi nel film è il casinò Bally’s di Las Vegas, divenuto particolarmente celebre per le invenzioni della Bally Manufacturing, la prima società ad aver creato lo schermo per la visualizzazione video delle slot machine.

 

Vale la pena, infine, citare tre film che ci hanno a modo loro accompagnati al sentimento di crescente ammirazione che nutriamo nei riguardi Steve Buscemi. Uno di quegli attori misurati e al tempo stesso potenti, affetti da un ineffabile magnetismo.

 

Armageddon – Giudizio finale per la regia di Micheal Bay, film in cui Buscemi si cimenta in un ostico ruolo con attori del calibro di Bruce Willis, Ben Affleck, Liv Taylor e Billy Bob Thornton, alle prese con l’intento utopistico di frenare la caduta di un meteorite grande quanto il Texas.

 

Il personaggio di Seymour, «l’uomo del cardigan», in Ghost World di Terry Zwigoff, tratto dal fumetto di Daniel Clowes. Film per cui la sensibile esecuzione di Buscemi ha ottenuto svariati riconoscimenti cinematografici, dall’Independent Spirit Award, al Chicago Film Critics Association Award.

 

E per concludere,la parte di  Norther Winslow, in uno dei film capolavoro di Tim Burton: Big Fish – Le storie di una vita incredibile. Qui a fianco di Helena Bonham Carter, Billy Crudup, Danny De Vito, Albert Finney, Jessica Lange, Alison Lohman ed Ewan McGregor, Steve Buscemi ci accompagna lungo la poetica realizzazione di un luogo dell’anima in cui immaginazione e realtà riescono a comunicare. Complici, fanno da sfondo, i quartieri dell’America più bucolica.

(foto wikimedia)

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