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Sollevata dalla paura, ritorno a parlare

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Fin da bambina sono cresciuta insieme all’erronea convinzione che nella vita avrei scritto: solo questo, nient’altro. Il tempo mi ha dato modo di aprire gli occhi, buttandomi davanti alla disillusa realtà dei fatti che, come potrete immaginare, raramente permette a un giovane che ama questo mestiere di vivere mangiando semplicemente pane e inchiostro. Ultimamente, inoltre, a questa consapevolezza si è aggiunto un momento di vita molto buio, silenzioso. La classica situazione dove ci si mette continuamente in discussione, dove si mette in dubbio tutto, dove parlare diventa pesante, essere se stessi fa paura, dove ogni certezza si trasforma in insicurezza e le cose da dire, piano, piano, diventano talmente tante che per comunicarle non basta più né la voce singhiozzante né tantomeno la penna tremante.

È tremendo, credetemi. Per una come me, poi, che ha sempre utilizzato la scrittura per alleviare ogni peso, è una vera propria tortura. Ci si ritrova in un vortice di confusione, timore di esporsi, e addirittura paura di discutere con chi la pensa in modo diverso. E così si tace, si smette di scrivere, si mette da parte quello che si è, e quella innata voglia di esprimere il proprio pensiero, di urlare al mondo che così è sbagliato, accumulando, tenendo tutto dentro, fino a quando non si arriva alla fase finale dove, inevitabilmente, si esplode senza alcun preavviso. L’esplosione, in questo caso, non è da inquadrare come qualcosa di negativo, tutt’altro. Nella maggior parte dei casi porta a quella svolta che solleva dalla paura, la più grande mai provata; dopo mesi di dubbi, ho realizzato che non ho messo da parte carta e penna perché non più capace a utilizzarli, ma che, più semplicemente, avevo bisogno di tacere, a lungo, così com’è stato, per poter ritornare a parlare. 

Tutto questo preambolo, tutta questa spiegazione che forse avrei dovuto tenere per me, ma che ho voluto comunque condividere con tutti voi, per dirvi che sono nuovamente pronta a espormi con la mia discutibile irruenza e impulsività. Sono nuovamente pronta a farvi sorridere, piangere, riflettere, incazzare, anche affrontarvi. 

Qualche giorno fa, proprio a questo proposito, una tra le mie più care amiche, nonché direttrice di questo quotidiano online, mi ha abbracciata con un messaggio che ho riletto continuamente: “Per tornare a scrivere dovrai trovare il momento adatto, quello in cui la voce non basta, e per dire qualcosa avrai bisogno anche di una penna…”

Quel momento è arrivato; la rubrica Crinzieacapo torna online, e ovviamente – purtroppo o per fortuna – io con lei. 

A presto! 

Alessandra Crinzi

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