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Apertura Cinecittà World e traffico: che ne sarà dei pendolari?

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Anche se finora non si sono avute ripercussioni evidenti, l’apertura di Cinecittà World mette di nuovo in primo piano i problemi di viabilità che caratterizzano l’area sud-ovest di Roma, nello specifico nel tratto tra Roma, Pomezia e Ardea. Il parco si trova sulla Pontina all’altezza di Castel Romano, area in cui è sovente trovare blocchi o rallentamenti del traffico veicolare. L’ultimo, eclatante, è quello del 21 luglio, giorno in cui, a causa di un incidente occorso ad un tir – finito fuori strada e messo di traverso sulla carreggiata bloccando completamente il transito dei veicoli – la Pontina è rimasta chiuda per più di tre ore facendo impazzire gli automobilisti che dovevano recarsi a Roma. Nonostante le rassicurazioni dell’imprenditore Luigi Abete, il timore è che la Sr 148, già provata dall’enorme flusso di pendolari e – nel periodo estivo – di vacanzieri da “toccata e fuga”, non regga all’elevato numero di visitatori previsti a Cinecittà World. Di questo problema parliamo con Andrea Ruggeri, che da sempre difende l’idea dell’autostrada Roma Latina. “Gli imprenditori che vogliono investire su questo territorio – e parlo non solo dell’area di Castel Romano, ma anche di Pomezia e Ardea – devono guardare sicuramente ai problemi infrastrutturali, ma questi non devono diventare un limite. Al contrario, penso che, per cogliere appieno le opportunità che grandi investimenti possono dare all’intero territorio, si debba lavorare tutti insieme nella stessa direzione. In questo caso specifico, faccio riferimento proprio al corridoio intermodale Roma Latina. Che poi diventi autostrada a pagamento o no ha poca importanza: il punto fondamentale è che questa opera venga fatta, risolvendo così i problemi di traffico e di mancata sicurezza dell’attuale Pontina. Penso che sia necessario che vengano stretti i tempi: il progetto prevede che il nuovo percorso dovrebbe essere transitabile entro il 2021, ma io credo che si potrebbe anticipare il tutto di un paio di anni, stimolando tutte le autorità competenti. Di certo ne guadagnerebbe Cinecittà World, ma anche tutti i Comuni che vengono toccati da quest’opera”. In che senso? “Sta alle varie Amministrazioni, se non lo hanno già fatto, cogliere l’occasione per presentare un’offerta adeguata e appetibile per attrarre nuovi turisti. Il villeggiante che si trova a percorrere una strada finalmente senza pericoli e senza interminabili code deve avere un valido motivo per fermarsi a Torvaianica o a Tor San Lorenzo, altrimenti prosegue verso il Circeo”. Quindi l’autostrada potrebbe essere controproducente per il nostro territorio, favorendo invece lidi più lontani… “Credo debba essere valutata invece come uno stimolo a cambiare completamente quella che è ora l’idea del nostro territorio, cercando di risalire nell’immaginario collettivo. Purtroppo Torvaianica, come anche Tor San Lorenzo, non viene certo vista come un posto turistico attrattivo o alla moda. Al contrario, senza voler offendere nessuno, questi luoghi vengono visti come la destinazione di chi non ha la possibilità di andare altrove, in posti più belli. Il villeggiante un po’ più esigente va a Anzio o Nettuno, quello più sofisticato al Circeo”. Perché, secondo lei? “Perché nessuna Amministrazione, del passato o del presente, ha mai investito sul litorale e sul turismo. In maniera provocatoria ho più volte lanciato l’idea di rendere Torvaianica autonoma da Pomezia. Penso che da questa scissione avrebbero guadagnato tutte e due le cittadine e in special modo Torvaianica, che avrebbe investito tutte le sue entrate per il rilancio del turismo. Le caratteristiche c’erano e ci sono tutte”. Tornando alle infrastrutture viarie, pensa davvero che l’autostrada possa risolvere tutti i problemi logistici di residenti e turisti? “Vorrei specificare che chi è a favore dell’autostrada non è assolutamente a sfavore di altri tipi di collegamento. Al contrario, io sono favorevole sia alla ferrovia che alla metro leggera. Avendo già una stazione a Pomezia, comunque decentrata, servirebbe innanzi tutto una ferrovia locale che colleghi Torvaianica fino a S. Palomba, poi, con il tempo e con l’aiuto del Comune di Roma, visto che per ¾ il percorso ricadrebbe sul territorio capitolino, una metropolitana che unisca Pomezia all’Eur. Le battaglie che anche l’attuale sindaco di Pomezia sta combattendo credo siano sbagliate. Ancora una volta vengono messi davanti gli interessi elettorali a quelli reali della comunità, come nel caso dell’Università”. In che senso? “Credo che, decidendo per lo scioglimento del Consorzio, sia stata presa una decisione non solo affrettata, ma non corretta per il territorio. Io, al posto di Fucci, avrei tentato la strada di una convenzione, favorevole per il Comune di Pomezia, con l’Università degli Studi Roma 4 “Foro Italico”. La struttura, piena di campi sportivi, sarebbe stata l’habitat ideale per una succursale della sede romana. Un accordo di questo genere avrebbe ricadute positive per Pomezia: per questo mi sto interessando a tutti gli aspetti della questione, facendone una battaglia personale”. Cosa manca, secondo lei, per far decollare l’economia di Pomezia e Ardea? “La progettualità, sia a livello di Amministrazioni che di associazioni di categoria. Non danno l’impressione di lavorare per un progetto comune di crescita che porterebbero benefici a tutti, ma che guardino solo al proprio limitato confine in uno stretto lasso di tempo. Tornando a Cinecittà World, visto che se ne parla da anni, perché in tutto questo tempo non è stato creato un consorzio di albergatori che potessero fare una proposta seria, offrendo la possibilità di alloggio ai visitatori del Parco ad un prezzo competitivo, così come hanno fatto gli alberghi di Roma? Adesso, nonostante Pomezia e Torvaianica siano più vicine territorialmente, a beneficiare dei vantaggi derivanti dai nuovi afflussi saranno gli hotel di Roma. E perché Fucci non è venuto alla presentazione del parco? Sarebbe stata un’ottima occasione per intavolare un discorso di collaborazione per la crescita economica di Pomezia. La politica del “no” secondo me non serve a nulla: serve invece trovare soluzioni per risolvere questa grave crisi economica ed occupazionale. Ma fino ad oggi mi sembra che siano solo state perse ottime occasioni. Ora sta all’intelligenza di queste Amministrazioni rivedere alcune posizioni. Basterebbe guardare l’esempio di Ostia: prima era vista come il posto dove potevano andare solo i disperati, oggi invece, grazie ad un’ottima offerta turistica, con eventi di richiamo e infrastrutture di buon livello, riesce a competere con località una volta viste come irraggiungibili. Anche Torvaianica e Tor San Lorenzo dovrebbero lavorare in tal senso, invogliando gli imprenditori ad investire in questi territori. Ma questo, ripeto, non si fa con la politica del “no”, ma ascoltando davvero le esigenze dei cittadini”.

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