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Ardea: Piazza Franco Califano, i consiglieri d’opposizione scrivono al Prefetto per bloccare definitivamente l’intitolazione

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Non si placano, ad Ardea, le polemiche legate all’intitolazione di una piazza al cantautore romano Franco Califano. Dopo le denunce sulla regolarità dell’operato dell’amministrazione comunale, nei giorni scorsi è arrivato il preannunciato intervento del Prefetto di Roma Gabrielli che ha richiesto l’immediata rimozione della targa visto che l’istruttoria per l’intitolazione non era nemmeno stata avviata. Rimozione avvolta dal mistero: chi ha tolto la targa? Dal Comune, infatti, è arrivata il comunicato che informa che la stessa è stata rimossa da ignoti, ma nessuna denuncia per furto è stata presentata alle forze dell’ordine. Domani, sempre secondo quanto dichiarato da via Garibaldi, il sindaco Luca Di Fiori invierà una lettera al prefetto con il quale chiederà una analisi dell’istanza nel più breve tempo possibile, ma nel frattempo i consiglieri di opposizione, insieme al consigliere di maggioranza Luca Fanco, hanno inviato ieri alla Prefettura, all’attenzione della dottoressa Sabrina Oricchio e del Prefetto Franco Gabrielli, un’espressa richiesta di diniego all’autorizzazione postuma della piazza.
“Autorizzare l’intitolazione abusiva in forma postuma – scrivono i consiglieri – sarebbe agli occhi della popolazione come avvallare il comportamento prepotente del sindaco Di Fiori che, nonostante le denunce e le diffide, non curante delle conseguenze e dell’immagine della città di Ardea, senza timore della legge e con la convinzione di rimanere impunito, addirittura indossando la fascia tricolore della repubblica italiana, comunque dava disposizioni e presiedeva la manifestazione”.
“Migliaia di cittadini – prosegue la lettera – sono rimasti indignati di tale iniziativa, manifestando il loro disappunto in ogni forma e sede, sia per il comportamento del sindaco che per l’intitolazione ad un cantante noto per la vita sregolata e spericolata, con arresti e precedenti penali, con guadagni miliardari sperperati per poi ridursi in povertà, da tutti assimilato al mondo del sesso e della droga, sicuramente non un esempio di vita per in nostri concittadini”.

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