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Elementare Don Bosco, genitori in rivolta: cibo scadente, mensa su tre turni e “pericolo alberi”

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cibo mensa scuola pomeziaPasta rinsecchita, pizza a cui il condimento è “saltato”, frutta ammaccata e con la muffa. Sono solo alcuni esempi, documentati da foto, di quello che viene servito ai bambini che usufruiscono del servizio mensa della scuola S. Giovanni Bosco di Pomezia. Di cose che non vanno nei pasti ce ne sarebbero molte altre, secondo il racconto di alcuni genitori che vogliono rimanere anonimi per paura di “ritorsioni” nei loro confronti o verso i bambini, ma non possiamo citarle, in quanto non documentate. “Molte famiglie, soprattutto dopo gli aumenti, fanno fatica a pagare il servizio mensa – raccontano – e, in cambio di questo sacrificio, ricevono per i loro figli pasti di qualità scadente. Si mangia bene solo quando a scuola vengono a mangiare “a sorpresa” il sindaco e gli assessori. Caso strano, in quelle occasioni tutto è ottimo, abbondante e puntuale. Peccato che negli altri giorni i bambini siano costretti a mangiare in tre turni, di corsa, alimenti spesso di qualità inferiore a quella che dovrebbe essere o non adatti, tanto che li lasciano nel piatto e tornano a casa affamati”.
cibo mensa scuola pomezia2Come spiegano i genitori, da quest’anno il plesso S. Giovanni Bosco è passato sotto la dirigenza dell’I.C.S. via della Tecnica, ovvero della scuola Marone. All’inizio dell’anno scolastico il dirigente, sentito il parere del proprio R.S.P.P., l’architetto Fasulo, ha interdetto parte dei locali mensa, in quanto ritiene che secondo la “normativa antincendio di prevenzione incendi” la zona dello sporzionamento debba essere separata da un muretto dalla zona di refezione. “La mensa della scuola – spiegano i genitori, che hanno inoltrato la problematica al Comune di Pomezia sin dal mese di ottobre, con continui scambi di e-mail – è dotata di cucina interna con relativo personale addetto alla cottura dei cibi, ed i locali, di proprietà del Comune, esistono dagli anni 2000. L’interdizione in atto comporta l’uso da parte dei bambini – che sono 280 – su tre fasce orarie, a partire dalle ore 12:00 alle ore 14:4158 (termine della consumazione del pasto). In questo lasso di tempo il cuoco deve organizzare la cottura espressa di circa 280 pasti e allo stesso tempo il personale addetto al servizio di distribuzione deve allestire la sala per ben tre volte e conseguentemente ripristinarla. I bambini sono costretti a mangiare in maniera sbrigativa per non diluire eccessivamente i tempi a svantaggio, in particolare, dell’ultimo turno. Inoltre, l’ultimo turno è costretto a mangiare sullo sporco a terra dei due turni precedenti. A tutto ciò va aggiunto la confusione che si crea a causa dello spazio ridotto a cui sono costretti i bambini”. Per questo i genitori hanno chiesto ormai da quasi sei mesi l’intervento dell’amministrazione comunale “per chiarire una volta per tutte se la cucina e i locali di refezione sono a norma o se necessitano di un adeguamento per essere utilizzati in toto e se l’attuale utilizzo (tre turni) risponde in pieno alle norme igienico-sanitarie”. “Fino ad oggi – raccontano i genitori – abbiamo interpellato tutte le parti coinvolte, ovvero Comune, ditta di refezione, Dirigenza scolastica, senza però essere riusciti a dirimere il contenzioso”.
Giovedì il dirigente scolastico ha inviato una lettera alla Asl per illustrare la situazione ed il giorno dopo il dirigente ai lavori pubblici del Comune di Pomezia, ing. Renato Curci, ha fatto un sopralluogo alla scuola, ma al momento non si sa quali siano i provvedimenti – qualora ci siano – verranno presi per risolvere il problema.
albero scuola don bosco pomeziaRicordiamo che si tratta della stessa scuola coinvolta, solo pochi giorni fa, nella caduta di un pino a causa del maltempo: l’albero ha distrutto il muro di confine tra la scuola elementare Don Bosco e la materna Maria Immacolata. “Da anni dicevamo che quegli alberi erano pericolosi per i bambini – commentano i genitori – sia perché potevano crollare, come effettivamente è accaduto, sia perché da essi cadono le pigne, che possono colpire i bambini. Dopo lunghe battaglie siamo riusciti a far tagliare due alberi; ora è caduto questo, ma ne rimane un altro, all’interno della Maria Immacolata, che copre tutta la materna: se dovesse crollare questo potrebbe davvero succedere una tragedia. Vogliamo sapere se si può intervenire per tempo o se dobbiamo piangere in seguito”.

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