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Pio Schiano, pronto il nuovo record per il baywatch più anziano d’Europa

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Sta aspettando le condizioni meteo perfette per battere un nuovo record. Pio Schiano Morello, 97 anni splendidamente portati, è pronto per la traversata Ostia-Torvaianica in pattino, che si svolgerà la prossima settimana, in un giorno deciso all’ultimo minuto in base alle correnti e alle condizioni del mare, partendo da Ostia per arrivare a Torvaianica per un totale di circa 20 chilometri da percorrere in circa 3 ore.
A 97 anni l’assistente bagnante ancora in attività più anziano d’Europa – per il titolo mondiale si attendono conferme – è in gran forma e intenzionato a registrare, stavolta con il tragitto al contrario rispetto al passato, il suo quarto record mondiale e quinto europeo, ovvero la traversata in pattino, circa 20 chilometri in solitaria, da Ostia a Torvaianica, dove al suo arrivo sarà festeggiato da parenti e amici.
La prima traversata di Pio Schiano risale al 2003, quando aveva 84 anni, bissata poi nel 2005 e ripetuta nel 2010.
A Torvaianica nonno Pio è ormai un’istituzione, ma è conosciuto molto bene anche a Ostia, dove è nato. “La mia famiglia viveva in una capanna proprio sulla spiaggia di Ostia – racconta con una lucidità che fa invidia ai ventenni – Quando sono nato mio padre mi ha messo nell’acqua di mare per lavarmi: quello è stato il mio battesimo, da quel momento io e il mare siamo una cosa sola”. “Ogni giorno – conferma il figlio Marco – mio padre si allena, estate e inverno, con il pattino. Noi siamo anche preoccupati, data la sua età, ma quando abbiamo provato a “vietargli” di andare in mare da solo già all’alba, la sua risposta è stata: “Se rinuncio, muoio. Ma se devo morire, voglio scegliere come farlo: preferisco che mi venga qualcosa in mare che restando a casa a rimpiangerlo”. Ecco, questo è mio padre”.
Pio Schiano Morello si trasferisce da Ostia a Torvaianica negli anni ’50. La vita con lui non è stata sempre semplice, ma è riuscito ad integrarsi talmente bene sul territorio da avere ora, insieme a figli e nipoti, diverse attività commerciali, a partire da uno stabilimento balneare.
“Ma ho avuto anche momenti difficili – ricorda – come quando volevano mettermi in mezzo come capro espiatorio nella vicenda Montesi”.
Pio, infatti, fu tra i primi a vedere il cadavere della giovane Wilma, sulla spiaggia di Torvaianica. Con la sua motoretta andò fino a Pomezia per chiamare i carabinieri, che lo seguirono in bicicletta. Peccato che in seguito un giudice volesse per forza trovare in lui un colpevole che invece andava cercato altrove.
Ma da allora di tempo ne è passato e il mare è stata una costante della sua vita.
Quante persone ha salvato? “Tante, il numero preciso non lo so, non tengo il conto”.
E quante di loro le sono state riconoscenti? “Pochi. Anzi, mi è capitato di persone che, dopo il salvataggio, non mi hanno più guardato in faccia. La gente è strana…”
Guai a chiamarlo “bagnino”. “Il bagnino raccoglie ombrelloni e sdraio, oltre a controllare che tutto sia a posto. Noi siamo marinai di salvataggio, o assistenti bagnanti, e non possiamo distrarci con queste incombenze: dobbiamo guardare il mare, osservarlo per ore, anzi giorni interi, per capire non solo le correnti, ma tutti i messaggi che ci dà. Solo in questo modo si capiscono e anticipano i pericoli, riuscendo a prendere quanto di bello l’acqua ci offre”. Questo e altro Pio lo ha trasmesso – e continua a farlo – a tutti gli assistenti bagnanti che lo hanno affiancato nel tempo nel suo stabilimento. “Serve umiltà nei confronti del mare – continua – perché è lui a stabilire le regole, non noi”.
Mentre lo dice fissa l’orizzonte, scrutando le increspature delle onde di quel mare che ama forse più di ogni altra cosa, tanto da dargli la forza, alla soglia dei 100 anni, di sfidarlo ancora una volta e, lo scommettiamo, di raggiungere il desiderato record.

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