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La Playtex chiuderà entro 75 giorni

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BRUTTE NOTIZIE PER I 120 LAVORATORI DELL’AZIENDA DI INTIMO\n\nCrescono sempre più le preoccupazioni dei lavoratori dopo che le rappresentanze sindacali territoriali hanno informato la RSU di aver ricevuto una comunicazione telefonica da parte della Unione Industriali di Bergamo, nella quale veniva annunciata la apertura della procedura di mobilità che si concluderebbe con la chiusura del sito Playtex di Pomezia entro 75 giorni dalla data di avvio del procedimento.\n\nAttualmente non si conoscono i dettagli di tale comunicazione, dal momento che né i sindacati né la RSU ne hanno ricevuto copia.\n\nNell’attesa di ricevere maggiori informazioni, i lavoratori proseguono lo stato di agitazione con scioperi e presidi diurni e notturni dinanzi l’azienda.\n\nSolo ieri, la RSU aveva presentato agli interlocutori della Provincia il piano industriale proposto da DBA per risollevare i fatturati del Gruppo, basato su un’analisi dell’efficienza logistica dello stabilimento di Pomezia. Questa analisi, fatta quasi ad arte, emerge la non idoneità del magazzino Playtex a sostenere i volumi richiesti dal mercato, ragione per cui è stata decisa la centralizzazione delle attività impiegatizie, logistiche e distributive presso l’altra sede italiana DBA di Grassobbio (Bergamo), responsabile attualmente della commercializzazione dei marchi Lovable e Fila.\n\nProprio per dimostrare l’infondatezza di quanto sostenuto dall’azienda, la RSU prodotto una contro-perizia effettuata sul sito Playtex, che testimonia come i dati presentati da DBA sulla efficienza, i costi di gestione e la capacità di stoccaggio di Pomezia siano “assolutamente infondati ed irrealistici”. Proprio per questo, gli esponenti della Provincia hanno manifestato forti dubbi sulla attendibilità del piano industriale proposto da DBA, in quanto palesemente non supportato da dati ed informazioni veritiere\n\nIl grave impatto sullo stato occupazionale del territorio, già fortemente minato dalla crisi economico-finanziaria mondiale, ha quindi spinto gli organi della Provincia di Roma ad attivarsi urgentemente per trovare una soluzione immediata per i 120 lavoratori a rischio disoccupazione già al termine della riunione, ma se dall’azienda confermeranno quanto riportato alle organizzazioni sindacali, per i lavoratori le speranze sembrano ridotte al lumicino.

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