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Pomezia porta sorrisi a Torrita di Amatrice, cronaca di una domenica speciale

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Oggi è stata una giornata davvero speciale. Si, perché le cose speciali si celano anche dietro piccoli dettagli che spesso ignoriamo. Una giornata davvero intensa e decisamente surreale. Accompagno diverse parrucchiere pometine che hanno deciso di donare, almeno per questo giorno speciale tagli, messe in pieghe ma soprattutto un sorriso a tante persone. Partiamo nonostante era prevista allerta meteo. Alle 9 e 30 circa arriviamo a Torrita, una frazione di Amatrice. Le persone ci accolgono con un’energia pazzesca. Non vedevano l’ora che arrivassimo ed appena arrivati personalmente ho faticato a trattenere la commozione, quella commozione che mi ha attanagliato per tutta la permanenza. Pensavano non venissimo più per la pioggia ma non abbiamo esitato un attimo a prendere tutto ciò che serviva e partire. Un’accoglienza piena di sorrisi, di donne di tutte le età partendo dalle nipotine arrivando alle nonnine, dai nipotini ai nonnini a cui non manca mai una battuta pronta per far ridere tutti per ogni minima cavolata e subito le nonne pronte ad offrirci il caffè. Durante la mattina io girovago un po’ qui e là accompagnato da un ragazzo originario del posto che mi accompagna a vedere tutto ciò che è rimasto: uno strazio. Le vie sembrano essere ferme nell’ istante in cui è avvenuto tutto: tubature all’aria e Chiesa completamente crollata. Le parrucchiere pometine Veronica, Graziella, Melissa e l’estetista ardeatina Vanessa intanto fanno felici tutte le persone del posto grazie anche ai tanti prodotti donati da alcuni parrucchieri di Pomezia. Stanno sotto un semplice gazebo che si trasforma per un giorno in un autentico salone con tutti partecipi anche i cagnolini vittime del terremoto che si mettono a dormire vicino a noi. C’è una coppia di giovani di circa vent’anni rimasti coinvolti tutti e due e usciti miracolosamente. Ci sono le bimbe Vittoria e Viviana (ci tengono a sottolineare che sono sorelline) Giorgia, Chiara, Ludovica e Martina e infine due bimbi di Torrita: Vittorio e Samuele. La mattina passa velocemente con stati d’animo che pensavo non potessi mai provare. Stati d’animo, emozioni, sensazioni, a tratti intensa commozione che non avrei mai pensato di poter provare se non fossi di fatto venuto personalmente. Le bimbe felici, entusiaste, sorridenti non vedono l’ora di essere belle per iniziare una nuova settimana a scuola. Le persone ritrovano quell’ armonia, quella serenità che compone la nostra vita quotidiana ma spesso non ce ne accorgiamo e per loro tutto ciò è diventato oro. Si fa l’ora di pranzo la Protezione Civile ci offre un pasto caldo a tutti con un’educazione raramente vista nella mia vita. C’è il primo con un piatto di pasta buonissimo al sugo, come secondo un delizioso piatto di arrosto e piselli e infine per non farci mancare proprio nulla una bel pezzo di crostata per tutti. Neanche il tempo di finire che Vittorio mi chiama per andare con lui a giocare nell’ immensa distesa di prato antistante le tende, col suo sorriso sembra svanire tutto ciò che c’è attorno. A seguirci ci sono Maya e Mocio, due maremmano i quali proprietari sono rimaste vittime del terremoto. Ah dimenticavo: Vittorio ogni qual volta gli lanciavo il pallone lui lo voleva ritirato più forte perché fa il portiere e devo dire che per i suoi circa 8 anni è già un gran estremo difensore. Poi mi indica Viviana, una bellissima bambina dai boccoli d’oro che mi confida essere la sua fidanzatina. Le difficoltà tangibili sono tante, una di queste è il bagno, ce ne sono due differenti: uno per urinare ed un altro ancora per defecare. Tutti condividono tutto necessariamente, la maggior parte di loro ha perso tutto sia la casa che qualche parente stretto, il mio cuore si stringe ogni minuto di più. La consigliera comunale Amatriciana mi afferma che il miglior modo per donare è fare un versamento sull’ IBAN del Comune di Amatrice. Verso le 15 andiamo da chi si è costruito con qualche roulotte ed in maniera molto arrangiata, qualche casetta per modo dire… e così ci allontaniamo un po’ dalle tendopoli.

Mi raccontano, persone di una certa età di Torrita, che sono dovuti partire personalmente per Ancona e comprarsi a loro spese tutto ciò che serviva per non finire in tenda. Dalla Protezione Civile gli è pervenuta giusto qualche lavatrice che si è già rotta. Le persone in tenda invece sono molto preoccupate per il fatto che si è annunciato che nuove casette saranno ultimate tra 6 mesi e mi chiedo come questi animi già turbati debbano sopportare anche il freddo, la neve, il gelo sotto una misera tenda. Andiamo a comprare una birra locale buonissima dove la sede si trova all’interno di un accampamento immenso di Vigili del Fuoco, sembra il set di un film, facciamo la scorta. Tornando nella tendopoli di Torrita ci vengono regalate a tutti delle felpe dagli abitanti e devo dire che trattenere le lacrime in quei momenti è stata davvero dura. Toccare con mano ciò che è realmente la situazione lì è stato tremendo, devastante, indescrivibile forse ma vi posso garantire che è stata un’esperienza di grande insegnamento. Dovremmo imparare ad apprezzare tutto ciò che abbiamo in ogni istante perché da un momento all’ altro non può esserci più. Il sorriso di Vittorio, invece, resterà sempre nel mio cuore.

 

 

 

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