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Premio di Poesia “Fauno”, conclusa la XVII edizione

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Si è svolta sabato 28 Febbraio la cerimonia conclusiva della XVII edizione del Premio di Poesia “Fauno”. Oltre persone hanno partecipato alla premiazione del tradizionale concorso di poesia dedicato all’oracolo, ricordato anche da Virgilio nell’Eneide. I poeti hanno letto le loro opere in una cornice particolare, con alle spalle un grande fondale con l’immagine dell’Antro di Fauno, che si trova in località Solforata (l’antica Albunea), un luogo molto suggestivo, destinato in futuro ad avere grande importanza dal punto di vista turistico/culturale. La giuria era composta dalla Psicologa e psicoterapeuta, insegnante e Dirigente della U.O.NP.I. (Unità Operativa Neuropsichiatria Infantile) di Pomezia, Dott.ssa Maria Rosa Fucci; dal Formatore ed esperto di Comunicazione persuasiva, Comunicazione non verbale e Programmazione neurolinguistica, Leonardo Petrucci; dall’insegnante della Scuola Media “Virgilio” di Lavinio, Francesco Piras; dal fotografo Sandro Di Biagio; in rappresentanza dell’Associazione, dalla dirigente Lia Zappella. Il musicista Roberto Deiana ha intervallato la lettura delle poesie e la presentazione dei poeti proponendo, alla chitarra, brani classici della musica internazionale. Infine, c’è stata la proclamazione dei vincitori: al terzo posto “Le nostre foto” di Nicola Ruggiero, di Mercato San Severino, motivazione: “Una delicata poesia romantica e nostalgica che ripercorre i ricordi della vita attraverso l’immagine statica delle foto senza tralasciare il dinamismo del presente dei bambini che giocano nella nuova primavera, in una condensazione del tempo di ciò che scorre e ciò che arriva”; al secondo “Mirelle” di Remo Tuccillo, di Ardea, motivazione: “Grande capacità di mettere indietro il passato, vivere pienamente il presente e guardare al futuro, e tutto ciò può accadere grazie alla magia dell’amore che brucia, manda in fumo i momenti brutti ed esalta la bellezza e la grazia del corpo fino a morire d’amore. Il momento brutto può essere trasformato in qualcosa di bello: la cenere delle foto bruciate diventa l’ombretto degli occhi; è la poesia della potenza trasformativa dell’amore”; al primo “Gioire” di Stefania Bellavia, con la motivazione: “Un inno al piacere, al piacere della vita, al gusto della vita nelle sue molteplici sfaccettature. L’allusività maliziosa ma allo stesso tempo elegante scorre tra un verso e l’altro con un incedere ritmico e gradevole”. Hanno partecipato, ricevendo anche menzioni speciali, Alessandra Duma, Luigi Pecorella, Eber Paonessa, Maria Pia Giuliani, Paolo Brama, Michela Giansiracusa, Emanuele Casartelli, Luigi Samassa, Pompeo Conte, Lucia Vichi.

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