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Ardea, Abate: ‘Amministrazione fallimentare, tenta il colpo finale per ottenere consensi’

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“L’amministrazione Di Fiori sarà ricordata come la peggiore d’Italia, 5 anni passati a far dispetti alla città, devastata e proiettata nel degrado assoluto, le casse comunali lacerate con un debito di 35 milioni di euro che pesano su ogni singolo citttadino di Ardea”. Così esordisce Antonino Abate, ex consigliere comunale e capocartello del PD, dimessosi dalla carica lo scorso maggio per “non essere complice dell’immobilismo che si è venuto a creare”, dopo la conclusione del consiglio comunale che si è svolto ieri ad Ardea.
“In queste sue ultime settimane al trono – prosegue Abate – l’amministrazione ottura quattro buche, racconta di finte vittorie, inaugura cose inesistenti e nel frattempo in consiglio comunale continuano a mietere e ad approvare cose dannose e pericolose per la città e i cittadini. Ieri hanno approvato l’ampliamento per lo stoccaggio del gas Fiamma 2000 e per una città che ha aspettative turistiche questo significa un vincolo negativo al turismo con relativo danno economico per ogni singolo ardeatino. Lo scenario che è apparso è assolutamente inquietante, con un consiglio comunale assente e non all’altezza del ruolo ricevuto. Sarà difficile scardinarli dalla poltrona, non vanno in consiglio ma non la mollano, lasciando fare ai furbetti della politica i loro comodi”.
Qual è il rimedio, secondo lei? “Il mio appello alla città è semplice quanto accorato, si facciano avanti i cittadini che hanno veramente voglia di cambiare questo paese senza confini e limitazioni di colori politici,ma con il solo bagaglio di onestà e voglia di fare. Delle varie liste che stanno preparando, molte sono inquinate da galoppini dei soliti noti, solo con la forte presenza delle persone normali nelle liste si può sperare di lasciare a casa i farabutti della politica. I prossimi anni saranno importanti e determinanti per il futuro di Ardea, riparare i danni causati in questi anni non sarà cosa facile, ma ognuno di noi ha il dovere di provarci e il diritto di mandare a casa definitivamente chi è responsabile”.

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