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“Un’Aula a cielo aperto” alla scuola all’IC Ardea 1

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Continuano le iniziative didattiche del dirigente scolastico Carlo Eufemi- ALL’IC ARDEA 1. Una cartolina fiorita fatta dagli alunni della scuola Media Virgilio che che si poteva ammirare all’inaugurazione dell’aula a cielo aperto. La partecipazione è stata notevole il mercoledì del 9 Marzo, quando affacciandosi dalle finestre dell’aula magna tutti hanno potuto ammirare la realizzazione di un sogno nel giardino della scuola che era fiorita “Un’aula a cielo aperto”. Un vialetto separa il terreno dell’orto didattico con il capanno per gli attrezzi, dall’aula a cielo aperto con i banchi, le panche e una lavagna con sopra una scritta “ORTO AD ARTE”. L’aula a cielo aperto è nuovo spazio realizzato da un gruppo di genitori che hanno donato il loro tempo, impegno, passione e creatività per trasformare vecchie porte in panche, pneumatici in fioriere, bottiglie in annaffiatoi. E sono proprio i genitori ad arrivare per primi all’inaugurazione; hanno tra le mani vassoi ancora caldi e profumati di dolciumi e panini che hanno preparato fin dal mattino presto. La pioggia non ha fermato il desiderio di alunni, genitori e professori di festeggiare l’aula a cielo. Il dirigente scolastico Carlo Eufemi non si è perso d’animo disponendo che nell’aula magna si apre il sipario e si allestisce un orto, come quella sottostante infatti non mancava proprio nulla: lo spaventapasseri, il semenzaio, bulbi e tuberi, zappe e rastrelli, una collaborazione tra professori, alunni e genitori che non dalla pioggia non si sono fatti rovinare la festa. Un’aula speciale l’aula a cielo aperto, capace di educare solo perché c’è: sia con il sole che con la pioggia, nell’aula a cielo aperto la maestra c’è sempre c’è sempre una maestra, “Maestra NATURA”, che educa con colori, suoni e meravigliosi risvegli e con i suoi tempi d’attesa. Non a caso il primo consiglio della prima lezione è stato quello di ascoltare la natura. Durante la festa l’intervento del Dirigente scolastico Carlo Eufemi non nuovo a queste iniziative, un preside le cui iniziative vengono sempre prese con gioia e soddisfazione dagli insegnati che con lui collaborano ma soprattutto dai suoi allievi. Progetti che mirano a una didattica nuova, alternativa e complementare a quella che si svolge sui banchi, con un preside così attivo gli alunni non hanno modo di annoiarsi sentendo sempre più il desiderio di conoscere. Dopo il saluto del Dirigente la festa è continuata con l’esibizione degli alunni del gruppo Danza sportiva. Una regia quella messa in atto da Carlo Eufemi e dai suoi professori che ha lasciato stupiti i genitori e i tanti invitati, tra cui il parroco di Ardea ed un maresciallo in rappresentanza della vicina tenenza, due istituzioni sensibili a queste iniziative che portano alla formazione della nuova società Italiana. I ballerini hanno sparso semi colorati intorno ad un ulivo, due segni per raccontare gli obiettivi del progetto. Chi coltiva la terra, coltiva la pace aveva detto poco prima lo stesso preside, rispettando la natura si rispetta se stessi e dal rispetto dell’io nasce il rispetto dell’altro, allora la maestra Natura diventa maestra di comunità. Messo a dimora un primo albero, un ulivo, un albero rigoglioso, secolare, sempreverde, un albero che ha gli spessi aggettivi del sapere, perché come insegna Cicerone: “Se presso la biblioteca, ci sarà un giardino, nulla ci mancherà”. La festa è proseguita con un festoso balletto che ha sciolto l’emozione. Si è giunti al momento dei ringraziamenti ai professori e ai genitori che hanno realizzato l’aula a cielo aperto e al Dirigente scolastico che per primo ha creduto nel progetto. Intanto ha smesso di piovere, e il parroco l’Arciprete don Aldo benedice dalla finestre la sottostante “Aula a cielo aperto” mentre il sole illuminava l’ampio spazio di giardino trasformato in aula. Riprende la festa danzante, c’è tanta allegria e questo è il brindisi finale: adesso gli alunni hanno un’aula nuova, una nuova maestra e tutti ne avranno cura per vedere le meraviglie che crescono dal vero germoglio che è la scuola.

Luigi Centore

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