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Nettuno, incompatibilità elezione vicesindaco: scoppia il ‘caso della casa’

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Comune-Nettuno

Diventano sempre più aspre, a Nettuno, le polemiche in merito alla presunta incompatibilità della nomina del vicesindaco Mancini.
A sferrare un duro attacco oggi sono i consiglieri comunali Carlo Eufemi, Maria Antonietta Caponi e Giacomo Menghini, che ieri mattina si sono recati presso l’UTC del Comune di Nettuno per verificare se veramente il vicesindaco sia proprietario di una casa abusiva, come da qualche giorno viene riportato.
“Superando l’incomprensibile e ingiustificata resistenza frapposta dal dirigente ing. Saieva – dichiarano in una nota stampa – ci è stato riconosciuto il diritto di visionare la pratica di richiesta di sanatoria edilizia oggetto di recenti notizie di cronaca e di interventi in consiglio comunale, intestata al signor Daniele Mancini, Vice Sindaco della città. La richiesta di concessione in sanatoria quindi esiste.
Riguarda un immobile demolito e ricostruito senza le necessarie autorizzazioni ed è formulata ai sensi dell’art.36 della relativa normativa urbanistica”.

“Sull’area dove è stato edificato il manufatto – proseguono i consiglieri – insisteva altra costruzione abusiva, poi demolita su ingiunzione delle autorità preposte. Tale costruzione non sembrerebbe risultare, stranamente, nell’atto di compravendita tra il precedente e l’attuale proprietario.
La concessione in sanatoria ad oggi non è ancora stata rilasciata in quanto mancante della documentazione integrativa richiesta dal Comune”.

Oggi Eufemi, Caponi e Menghini si recheranno presso gli uffici della Polizia Locale “per acquisire ulteriori informazioni su eventuali accertamenti ed informative svolte dalle Autorità”.

“Ci siamo interessati della questione – spiegano i tre consiglieri di opposizione – in quanto né il Vice Sindaco, né il delegato alla Polizia Locale hanno ritenuto di fornire risposte trasparenti ed esaurienti alle domande poste dai consiglieri comunali e riportate dalla stampa.
Sulla base di quanto emerso è significativo il fatto che il Vice Sindaco abbia omesso di rispondere e che il Sindaco, nel decreto di nomina dello stesso, non abbia citato la dichiarazione di legge sull’assenza di incompatibilità del vice sindaco a rivestire tale carica”.

“Riteniamo grave – accusano dall’opposizione – che proprio chi dichiara di improntare alla trasparenza il proprio agire politico si comporti invece usando bugie, omissioni, falsi e reticenze. È evidente che oltre a denunciare pubblicamente tale comportamento contraddittorio e sprezzante, interesseremo le Autorità competenti affinché vengano accertate tutte le eventuali violazioni commesse, tra cui spicca, sul piano amministrativo, la evidente posizione di incompatibilità”.
La nota stampa arriva poche ore dopo la lettera aperta di uno dei tre consiglieri di opposizione, Giacomo Menghini, al sindaco Angelo Casto, che riportiamo integralmente.

“Gentile Sindaco, La ringrazio innanzitutto per la pubblicità data alla mia interrogazione e, soprattutto alla Sua risposta del 12 settembre. I cittadini attenti alle vicende locali e frequentatori del sito comunale avranno, credo, potuto rendersi conto del fatto che Lei ha accuratamente evitato di rispondere ai quesiti posti sul vicesindaco Mancini. Tra inutili e sarcastici richiami a miei diritti in quanto consigliere e la solita tiritera, più o meno velata, sul suo ”nuovismo”, Lei evita e continua accuratamente ad evitare di rispondere sulle eventuali incompatibilità del vicesindaco. Sappiamo bene che è la legge a disciplinare i casi di incompatibilità, ma un Sindaco deve rispondere su vicende di questo tipo, e dovrebbe pronunciarsi in prima persona, a maggior ragione se eletto in nome dell’onesta e della trasparenza… Soprattutto, dopo il “pasticciaccio” dei decreti di nomina degli assessori, nei quali, guarda caso, mancano proprio tali dichiarazioni.
Ed eviti di avventurarsi in psicologismi sulla mia presunta ricerca di visibilità che, scomodando Freud, potrei definire “proiezioni”: quelle di chi, mosso da un impulso irrefrenabile, tende poi a negarlo per sé stesso e ad attribuirlo agli altri… un po’ come la storia della trave e della pagliuzza. Io le avevo solo offerto l’occasione di dichiarare che il vicesindaco non ha nessun problema di incompatibilità, cosa che lei non ha dichiarato nei decreti di nomina e che continua a non dichiarare. Per finire: ci dica su cosa dovremmo proporre o controllare visto che, fino ad oggi, le uniche vostre azioni amministrative degne di nota sono la nomina, alquanto discutibile, dell’avvocato Cesarini alla Poseidon per meriti “fiduciari” a dispetto di un’inutile selezione, e la storia dell’Ipi sulla gestione dei rifiuti, vicenda risolta dal Prefetto. Per il resto la giunta di Nettuno risulta non pervenuta, come peraltro quella di Roma. Distinti saluti, Giacomo Menghini, Gruppo Pd – Nettuno per Bene”.

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