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HERLA, LA PROTESTA DEI LAVORATORI ESCLUSI

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Finora si era parlato soprattutto dei dipendenti che, da settimane, presidiano la sede del Call Center di via Campobello. Ma adesso a tirare fuori la voce sono “gli esclusi”, ossia quei circa 60 lavoratori che al momento dell’inizio della protesta – per vari motivi che vanno dalla maternità alla malattia, fino all’aspettativa – non prestavano la loro opera in maniera attiva. Vogliono essere equiparati a chi è riuscito a prendere l’anticipo di 900 euro e la promessa di un accordo, ma soprattutto vogliono sapere perché sono stati esclusi da ogni trattativa di concertazione. 60 persone che vogliono far sapere che anche dietro di loro ci sono famiglie che aspettano lo stipendio da un anno.\n\nEd è per questo che, insieme al movimento “Buongiorno Legalità” ed alla UILCOM – ricordiamo che gli altri lavori sono rappresentati dal CGIL – hanno deciso di organizzare un sit in di protesta pacifica fuori dai cancelli della Herla Italia il 28 Ottobre, dalle ore 12 alle ore 14. La notizia ha presto raggiunto le altre sigle sindacali, tantissimi altri lavoratori, movimenti e operai di altre società che hanno deciso di aderire e attestare la loro solidarietà. Anche in questo caso in gioco c’è il rispetto della dignità del lavoratore. Quello stesso lavoratore che produce beni e servizi, che generare ricchezza alla società ed a cui non è stato riconosciuto alcun diritto. Né di percepire lo stipendio per il lavoro svolto e né quello di partecipare alle riunioni. Addirittura a due terzi dei lavoratori della Herla Italia non è stata garantita la possibilità di scioperare.\n\n“È inconcepibile come è stata trattata la situazione – spiegano alcune lavoratrici – sembra che vi siano operatori di serie A e di serie B a cui non spetta nulla. Neanche il diritto di scioperare. O di partecipare alla trattativa. O di percepire almeno una parte delle retribuzioni arretrate riconosciute soltanto ad alcuni”. La divisione che si è creata tra i lavoratori sta facendo il gioco della Herla, a discapito degli operatori stessi.\n\nLa Herla, dopo aver rilevato il ramo d’azienda alla società Sercomm, avrebbe dovuto riconoscere ai lavoratori gli stipendi arretrati. Invece la situazione è tutt’altro che rosea.\n\nMolti non percepiscono lo stipendio da Ottobre del 2009. Alcuni hanno in essere un contratto a tempo indeterminato, non vengono retribuiti e non possono andare in cerca di una nuova occupazione in ragione del loro rapporto con la società Herla, per paura che, licenziandosi, perderebbero i loro diritti.\n\n“Le aziende, soprattutto quelle di call center, stanno rivelandosi uno specchio per le allodole. Promettono un posto di lavoro, una buona retribuzione e poi non pagano. Licenziano. Spostano le commesse su altri territori. Un operatore qui “costa” circa 15 euro l’ora mentre in Romania 7 euro. Viene naturale per alcuni imprenditori smobilitare le aziende e spostare capitale e mezzi. Chi non accetta viene mandato a casa”, spiegano i lavoratori, che questa volta non sono stati con le mani in mano e si sono rivolti direttamente alla Commissione Lavoro delle Regione Lazio ed al suo Presidente, l’On. Maurizio Perazzolo, che ha designato come Maricetta Tirrito delegato ad occuparsi delle vicende del territorio Pometino.\n\n“Ora è il momento di intervenire – afferma la delegata – Il Sit In di pacifica protesta vuole essere uno di momenti di più alta solidarietà agli operatori. Tutti. Che vessati in ogni modo non possono neanche avere il diritto di scioperare.”\n\nNel frattempo, domani ci sarà un incontro programmatico alla Regione Lazio alla presenza dell’assessore Mariella Zezza al Lavoro ed alle politiche sociali, il presidente della Commissione Lavoro On. Maurizio Perazzolo, la delegata della commisione lavoro della Regione Lazio Maricetta Tirrito, il rappresentante della UILCOM Pietro Fazio ed il Presidente del Movimento Buongiorno Legalità Francesco De Marco. All’incontro parteciperà anche una piccola delegazione degli operatori esclusi dalle prime trattative e costituirà la prima fase ufficiale di concertazione. “Un passo in avanti” affermano alcuni operatori soddisfatti del lavoro svolto “ma è ancora troppo presto per cantare vittoria”.\n\nL’incontro programmatico andrà ad inquadrare vicenda anche alla luce della convocazione fatta dal Sindaco De Fusco per il 28 Ottobre 2010

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