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Pomezia, anziano cardiopatico subisce la truffa della carta vetrata e accusa un malore

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Un’altra truffa si aggiunge al lungo elenco di raggiri escogitato per spillare dei soldi a ignare vittime, spesso soggetti deboli quali anziani. Stiamo parlando della cosiddetta truffa della carta vetrata di cui purtroppo si sente sempre più spesso parlare (basta fare un giro sul web). Il caso di cui tratteremo oggi arriva invece direttamente da Pomezia: vittima dei truffatori un anziano, per giunta cardiopatico, residente in città. I fatti si sono svolti lunedì scorso. La sua identità, per suo volere, resterà anonima.

Incidente simulato

whatsapp-image-2016-10-13-at-14-01-47“Mentre ero in macchina – racconta l’anziano – noto due uomini fermi all’altezza del semaforo del bivio Caronti dentro una Kia Picanto grigia (cilindrata 1000 ndr). Ad un certo punto, mentre li supero, sento un rumore stridente come se  qualcosa stesse graffiando la mia carrozzeria. Ma ero molto lontano, non capisco e rimango perplesso”. La truffa, in effetti, in una delle sue “varianti”, funziona in questo modo. Ma andiamo avanti: “A quel punto accosto, non tanto per quegli uomini – perché ero sicuro di non averli colpiti – piuttosto per sincerarmi di cosa fosse successo alla mia auto. Mi si presenta davanti uno dei due uomini che inizia ad inveire contro di me sostenendo addirittura che stavo scappando! Vuole fare il CID ma io dico di no per via dell’assicurazione e dei possibili aumenti”. 

Il malore

“Purtroppo rimprovero a me stesso il fatto di non essere stato abbastanza lucido. Ma sa, sono cardiopatico, e in quel momento, a causa della tensione, ho iniziato a sentirmi male“. Elemento questo che, ovviamente, non ha fatto desistere i malviventi, anzi. “Dopodiché mi hanno fatto vedere i segni sulla mia auto e c’erano davvero dei danni ma io non avevo urtato proprio nessuno!” 

Come da “copione”, una volta scartata l’ipotesi CID, Vigili o quant’altro, inizia la contrattazione. “Ci siamo messi d’accordo su 250,00 euro somma che sono stato costretto ad andare a prelevare alla posta perché non avevo così tanti soldi con me. Alla fine abbiamo firmato un foglio dove loro mi hanno fornito alcune generalità che presumo però essere false”. 

Le altre varianti

Insomma oltre al danno, la paura, anche la beffa. Ma questa non è l’unica modalità con i quali i truffatori della carta vetrata operano. In un recente caso registrato circa un mese fa (ma non è l’unico purtroppo) sulla Roma-Fiumicino i malviventi, in quel caso, hanno avvicinato la vittima in corsa intimandola, sempre simulando un incidente, ad accostare. Se la vittima si ferma – come accaduto in quel caso – uno dei malviventi scende dall’auto ed inizia ad inveire contro il malcapitato di turno; nel frattempo il complice, senza farsi vedere e approfittando del diversivo messo in atto, fa il giro della macchina e con un pezzo di carta vetrata rovina la carrozzeria dell’auto creando così ‘ad hoc’ le prove dell’incidente. Infine scatta la solita messinscena: assicurazione sì, assicurazione no, il tutto per convincere il povero truffato a sborsare una cifra ‘congrua’ in modo da mettere tutto a tacere. E il gioco è fatto.

Cosa fare

Le forze dell’ordine ricordano sempre che in casi come questi, dove c’è più di un sospetto (particolare importante i truffatori agiscono quasi sempre in coppia), bisogna sempre contattare Polizia, Carabinieri o Guardia di Finanza, anche e soprattutto quando – come prevedibile – gli stessi truffatori vi consiglieranno di non farlo (anche questo elemento deve contribuire a far scattare un ulteriore campanello d’allarme). In particolare poi, ciò che contraddistingue questo specifico caso di truffa è il clima di alta tensione generato dai truffatori: urla, minacce, accuse forti e dirette spingono la vittima nel terrore rendendola più vulnerabile poi alla successiva richiesta di risarcimento.

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