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Pomezia, il PD lancia la sfida a Fucci. E intanto il Commissario fa battaglia sulle spese legali

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Primi passi del nuovo corso PD targato Marco Miccoli, deputato del Partito Democratico e commissario di Pomezia giunto in città dopo le dimissioni dell’ormai ex segretario della sezione locale Stefano Mengozzi. “In veste di commissario – si legge in una delle prime note ufficiali – ho riunito in assemblea gli iscritti e i militanti del PD di Pomezia e dato inizio alla fase commissariale. Alla presenza del Segretario provinciale Rocco Maugliani e al Vicecommissario Luca Adreassi – che ringrazio così come il Partito regionale e nazionale per la fiducia concessami – abbiamo affrontato le problematiche che hanno portato al commissariamento ed iniziato a discutere su un percorso di rigenerazione del partito. Ho proposto una serie di possibili interventi ed avviato una fase di confronto e collaborazione con il nostro gruppo consiliare, che incontrerò di nuovo venerdì 17 febbraio per definire la condivisione della nostra opposizione alla Giunta pentastellata del Sindaco Fucci.”

L’opposizione a Pomezia

“Anche sul piano organizzativo – ha continuato Miccoli – la prima cosa da fare è cercare una sede al Partito Democratico di Pomezia. Avvieremo presto la campagna di tesseramento con iniziative che favoriscano il riavvicinamento dei tanti che si sono allontanati dopo la sconfitta e la crisi del Partito. Abbiamo davanti un compito difficile, dobbiamo velocemente adoperarci per sgombrare il campo dal giudizio negativo che gli elettori ci hanno rivolto alle elezioni del 2013. Lo faremo come forza di opposizione costruttiva ma ferma e determinata, sfidando la Giunta grillina sul merito delle questioni irrisolte di Pomezia e sulle nostre proposte, che determineranno il nostro programma nella futura sfida elettorale. Faremo i conti con un Sindaco ed una Giunta abili a fuggire dai grandi problemi del territorio pometino ed a esigere una azione di Governo seria ed incisiva, mentre oggi si configura come mera gestione amministrativa ordinaria, con interventi finanziari di Regione e Governo che il Sindaco si guarda bene dal riferire ai cittadini. Il Sindaco di Pomezia è considerato, all’interno del M5S, un “astro nascente”, un “fenomeno”, cosa che appare più come un’operazione di marketing in vista di altre future competizioni elettorali. Ma Fucci è anche il Vicesindaco dell’area metropolitana, fa parte di quella classe dirigente che insieme a Virginia Raggi sta fallendo nel Governo del territorio romano e della grande e complessa area che lo circonda. Nessuna visione rispetto all’interconnessione con Roma e ai problemi che essa genera. Nessuna parola, nessuna iniziativa di rilievo, sul trasporto pubblico, sui temi sociali, sulla crisi economica e occupazionale delle aziende di quello che è tra i massimi siti produttivi del Lazio. Tutto tace anche sui temi della trasparenza e della legalità.”

Miccoli attacca: “Servono spiegazioni circa l’impennata delle spese legali a Pomezia”

Il primo vero fronte aperto del commissario, al di là del quadro ‘generale’ finora dipinto, è rivolta al capitolo spese legali di cui già in passato il PD si era fatto portavoce. “Ci troviamo di fronte ad una gestione che non è quella che il M5S racconta ai cittadini. Scelte discutibili, conflitti di interesse, spese poco chiare, sono stati fin troppo costanti in questi quattro anni di consiliatura. L’ultima è quella venuta fuori in questi giorni, che risulta dall’accesso agli atti che il Pd consiliare ha fatto sugli impegni di spesa assunti per incarichi legali. Nel 2012, prima di Fucci, questa spesa ammontava a 399mila euro; nel 2015 si è arrivati a 1milione326mila euro che diventano, nel 2016, 1 milione 397mila. Una spesa più che triplicata. In soli quattro anni l’amministrazione comunale a 5 Stelle ha speso, per incarichi legali esterni, circa 3milioni e mezzo di euro. Il Sindaco spieghi perché e come si sono spesi questi fondi. Lo dico perché, da questo punto di vista, non faremo sconti: i paladini della trasparenza dovranno essere tali. Siamo all’inizio di una sfida e partiamo da una situazione difficile, me ne rendo conto. Ho chiesto a tutti senso di responsabilità: basta divisioni, basta correnti nominali. Con me non funzioneranno i pacchetti di tessere o quelli di preferenze. Misurerò la classe dirigente e ogni singolo militante per il lavoro che saprà svolgere al mio fianco. Anche al mio partito non farò sconti. La sfida è troppo importante e non ci sarà posto per le cattive abitudini che hanno portato al commissariamento”, ha concluso quindi Marco Miccoli.

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