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Sinistra Italiana a Pomezia: convegno dal tema ‘Rompiamo il muro’

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Venerdì 6 aprile all’hotel principe di pomezia si è tenuto un interessante dibattito politico, dal tema “Rompiamo il muro”. Presente Stefano Fassina, uno dei suoi uomini di maggior esperienza e caratura politica, Sinistra Italiana ha voluto analizzare con la cittadinanza se davvero l’amministrazione grillina, da 4 anni alla guida di questo comune, stia rispettando gli impegni presi in campagna elettorale e sia in generale da ritenersi o meno un’amministrazione soddisfacente, capace di dare risposte adeguate alle esigenze della cittadinanza e a quanto necessario per le attività del territorio. Ha introdotto il dibattito la relazione del segretario locale di S.I., antonio di lisa che, fatto un rapido excursus sulle grandi tematiche di sinistra che il nuovo partito si trova ad affrontare a livello nazionale, è passato a sviscerare il tema locale del dibattito. Ricordato come l’elezione del sindaco Fucci avesse trovato al secondo turno il generoso e disinteressato supporto di SEL (ora largamente confluita in SI), con scrupolo di lisa ha scandagliato i diversi ambiti su cui si misura l’operato di un’amministrazione, al di là delle operazioni di facciata, ricavandone un’impressione di generale pressappochismo, laddove non di latitanza e addirittura di voluta disattenzione su alcuni temi, pur apprezzandone qualche successo.

Riconosciuta l’attenuante del noviziato, ha tuttavia osservato che a un anno dal termine del mandato, il rodaggio dovrebbe ritenersi concluso da tempo e che, mentre da chi manca d’esperienza ci si aspetta un atteggiamento umile di attenzione alle voci esperte, troppo spesso i 5 stelle sono parsi asserragliati nella loro torre d’avorio, sordi non solo al dibattito politico, ma pure ai timori dell’imprenditoria che ne deprecava l’immobilismo, in generale a un mondo del lavoro che spesso li percepisce distanti, alle associazioni di categoria e finanche alle stesse associazioni sociali, sportive, di volontariato, territoriali… che si aspettavano tavoli aperti di confronto e crescita.

Sia pure con toni garbati, la medesima recriminazione per la mancanza di confronto con le parti sociali è venuta dal sindacato (presenti rappresentanze di CGIL e UIL); ma gli stessi cittadini e i rappresentanti delle associazioni che hanno preso parola, con toni ben più esasperati hanno ribadito all’assemblea la loro sorpresa e troppo spesso il vero e proprio fastidio di sentirsi deliberatamente esclusi da quanto avviene nella cosa pubblica.

Un disappunto per la negazione di un diritto che pesa a maggior ragione a fronte delle grandi aspettative suscitate dalla tanto sbandiera trasparenza nel movimento grillino.

Molti che avevano sostenuto con entusiasmo quella svolta, hanno dato sfogo alla loro delusione dicendosi amaramente pentiti da questo ribaltamento, alla prova dei fatti.

Insomma, a fronte di quanto il movimento si mostri apparentemente abbastanza ben saldo nei rapporti col proprio elettorato, il dibattito ha palesato oltre le aspettative una disaffezione e un preoccupante scollamento della popolazione nei confronti dell’uomo solo al comando.

I modi spicci e decisionisti del sindaco Fucci, passato da un fare garbato alle repentine alzate di scudi e alle trionfali auto-celebrazioni, sembrano non venir digeriti; ma soprattutto brucia la scelta di governare a porte chiuse, negandosi al confronto perfino con chi l’ha sostenuto.

Aumenta il numero delle associazioni che, accolta festosamente quest’amministrazione, ora lamenta che appena provano a svolgere il loro ruolo naturale di rappresentanti delle istanze della base, si sentono additate come nemici da mettere a tacere.

La stampa stessa non ha mancato di far osservare come siano tesi in special modo i rapporti col primo cittadino; chi prima li cercava per avere visibilità, se non “allineati” ora non li vuole tra i piedi e reagisce anzi rancorosamente ad ogni rilievo fatto alla cattiva gestione del palazzo.

Eppure la trasparenza e la partecipazione dei cittadini nelle decisioni, erano stati i punti centrali del programma elettorale del movimento”, ha osservato di lisa. mensa scolastica, servizi al cittadino alla massima tariffa, mancato rinnovo dei dirigenti e dei bandi delle vecchie amministrazioni, cattivi rapporti con i dipendenti comunali, discutibile gestione di alcune scelte urbanistiche, sono solo alcuni dei punti di forte criticità del quadriennio pentastellato. Emancato quello slancio di idee, di progetti che avrebbero dovuto stimolare ed incentivare le numerose aziende presenti sul territorio ad investire per il rilancio delleconomia di questa cittàCon grande enfasi si prometteva lapertura della Casa Comunale ai cittadini, mentre gli stessi cittadini lhanno vissuta distante, persino ostile. Nellera dello streaming, della comunicazione on-line e della comunicazione social, i cittadini hanno percepito il distacco dallistituzione. La mancanza di confronto è stato il carattere distintivo di questa  amministrazione, con i cittadini e tutte le forme organizzate. Il confronto è stato continuamente negato. Si può essere formali ed inclusivi, mentre ci si può proclamare aperti e trasparenti ed invece si è ristretti ed esclusivi.” il pensiero di di lisa. Molti gli interventi che hanno portato preziosi contributi al dibattito; tra questi, quello dell’architetto paolo moscogiuri ha posto l’accento sui diritti negati, mettendo in risalto come spesso un risultato di grande visibilità e ben propagandato non corrisponda necessariamente ne’ ai requisiti di legge, ne’ ai bisogni dei cittadini più deboli e come ci si sarebbe invece aspettato un approccio più “valoriale” al modo di amministrare dei 5 stelle. (qui il link al suo interessante interventoprima delle conclusioni di di lisa, stefano fassina – apparso soddisfatto del fermento critico e culturale della serata – ha fatto un quadro politico della situazione italiana, per poi riprendere i temi emersi nel dibattito, provando a dare risposte su come come S.I. li approccerebbe e ribadito come la nuova forza della sinistra in cui sta mettendo tutte le sue energie, debba venire incontro ai bisogni di risposte dei cittadini e confrontarsi con questi quotidianamente.

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