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Viva l’Italia, Paese dove sport e moda contano di più della morte di un militare in servizio

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QUESTA NON E’ LA CRONACA DEI FATTI, MA L’AMAREZZA PER LA SCALA DEI VALORI DEI MEDIA NAZIONALI

Ho sempre sentito criticare la mia generazione (ho 19 anni) perché non abbastanza patriottica, per il poco rispetto che noi giovani abbiamo verso chi dedica la sua vita a proteggere e a portare avanti il nostro Paese.

Oggi un Militare di soli 36 anni è morto mentre pilotava un aero-fighter durante l’airshow di Terracina e, come già successo con i due poliziotti morti in servizio per un incidente stradale a Ravenna, i TG nazionali, da quelli Rai a quelli Mediaset, passando per Sky, hanno trattato la notizia con una pochezza disarmante.

Militari e forze dell’ordine, in Italia, fanno notizia solamente quando si stratta di scandali, quando è stato commesso un errore e mai quando, al contrario, ci sono avvenimenti da lodare o disgrazie che li colpiscono mentre stanno svolgendo il loro lavoro.

L’ITALIA S’È DESTA? NON PARE PROPRIO…

A quanto pare, per l’Italia, è più importante parlare delle elezioni in Germania, di sfilate di moda o dell’insediamento di un vescovo. I voli annullati Ryanair sono più importanti di una vita spezzata per intrattenere noi cittadini. E così la notizia di un pilota militare, lo stesso che ci avrebbe difeso in caso di guerra, morto in volo durante un’esibizione dell’Aeronautica (quindi non mentre stava folleggiando per fatti suoi) passa in secondo piano dopo l’elezione della Merkel in Germania, delle sparate di Trump, dei continui blateramenti di Renzi, di Grillo e chi più ne ha più ne metta. Notizie importanti, certo, ma esistono anche le priorità legate al rispetto di quella che è la nostra Nazione e di chi la difende per mestiere.

Come ci si può aspettare una nuova generazione patriottica quando il patriottismo non viene insegnato?

Come ci si può aspettare una nuova generazione patriottica quando ci fanno capire che la moto GP o il calcio sono più importanti di una vita?

Non sto chiedendo il lutto nazionale per un incidente in volo, non sto neanche chiedendo la prima pagina, sto però pretendendo che la notizia venga trattata con rispetto e dignità, non detta negli ultimi minuti dei vari telegiornali spendendoci meno parole dei caratteri permessi su Twitter.

In questo momento ci sono genitori che piangono e una fidanzata in stato di shock per la perdita di un ragazzo che ha dedicato la sua vita alla nostra Nazione, morto in divisa, mentre noi vediamo servizi dettagliati sul ritorno di Naomi Campbell e delle top degli anni ’90 nell’ultima sfilata di Versace.

Ma d’altronde, in Italia, le notizie degne della TV sono solamente quelle in cui è possibile fare un approfondimento da Barbara D’Urso.

Ciò che non mi fa completamente perdere la speranza nei confronti di questo Paese alla deriva è il cordoglio arrivato da Ministri e forze dell’ordine, sperando che sia sincero e non dettato dall’obbligo dell’etichetta. Ma ancor di più la speranza me la danno i tanti giovani che, come me, questa sera sono veramente dispiaciuti per questa vita spezzata mentre rappresentava l’Italia e a lui hanno rivolto un pensiero.

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