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ANDREANI, PARLA ANCHE BORGO CARATTI

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Anche Mario Borgo Caratti, come Fabio Fucci, ha commentato il suo “no” alla mozione presentata per la revoca del contratto di riscossione dei tributi evasi all’Andreani, attraverso un lungo comunicato, che pubblichiamo integralmente.

“In merito alla discussione svolta nell’ultima seduta di Consiglio Comunale sulla relazione elaborata dal gruppo tecnico che ha verificato l’attività di accertamento e riscossione delle imposte comunali da parte dell’Andreani Tributi S.r.l., ed al voto da me espresso sulla mozione proposta da PDL, FLI e UDC, ritengo opportune alcune considerazioni, anche alla luce di alcuni commenti emersi sulla stampa locale. Il 2 maggio scorso il Consiglio Comunale ha approvato una mozione, predisposta da me e presentata insieme agli altri consiglieri di opposizione, con cui impegnavamo l’Amministrazione affinché il gruppo tecnico provvedesse entro il 20 Maggio 2012 a concludere le verifiche che gli erano state affidate ed a predisporre la relazione da porre all’attenzione del Consiglio. In quella occasione, e nei giorni seguenti con miei interventi sulla stampa locale, ho sollevato alcuni dubbi in merito alle procedure di affidamento dell’attività di accertamento e riscossione e in merito al contratto stipulato tra il Comune e l’Andreani. Gli aspetti che ritenevo più controversi riguardavano la compatibilità di quanto stabilito nel bando di gara con le norme del “Regolamento generale per la disciplina sulle entrate comunali”, in particolare con riferimento ai limiti entro cui è consentito all’Ente l’affidamento a terzi delle attività connesse con l’accertamento e la riscossione delle entrate tributarie. Inoltre, alcune perplessità nascevano dalla lettura di alcuni punti del contratto di appalto, ed in particolare, dell’art. 12, che prevede la facoltà per la società appaltatrice di emettere fatture in acconto nella misura di 1/4 del corrispettivo dovuto  “all’atto della notifica dei provvedimenti di accertamento”, quando, per ovvi motivi, non è ancora possibile sapere se e quanto sarà effettivamente incassato. Altrettanto dubbia appariva  l‘interpretazione dell’art. 3 del contratto, relativo al corrispettivo dovuto alla società appaltatrice, nel punto in cui nello stabilire che esso è determinato nella misura del 18,90% delle somme incassate “a seguito dell’attività di accertamento”, non specifica in maniera chiara che il richiamo è esclusivamente riferito all’attività di accertamento svolta direttamente dall’Andreani e non anche a quella svolta in precedenza da altri soggetti. Il gruppo tecnico incaricato dal Consiglio Comunale, ha risposto ai dubbi sollevati, spiegando che dalle verifiche effettuate, è risultata la regolarità della procedura di gara, dell’aggiudicazione definitiva e della stipula del contratto.

Quanto al compenso dovuto all’Andreani, il gruppo tecnico ha verificato e confermato che il corrispettivo è corrisposto – ed è stato corrisposto finora –  esclusivamente sulla base delle somme effettivamente incassate a seguito dell’attività di accertamento svolta direttamente dall’Andreani. Per quanto attiene infine, al pieno e corretto adempimento degli obblighi contrattuali assunti dall’Andreani, il gruppo tecnico ha verificato che la società appaltatrice non sta adempiendo in maniera completa e corretta agli stessi, ma ha tenuto a sottolineare che, trattandosi di situazioni che possono essere sanate, non vi è allo stato attuale un’inadempienza tale da giustificare una risoluzione unilaterale in autotutela da parte del Comune, senza generare un sicuro contenzioso dall’esito prevedibilmente favorevole all’Andreani, con un conseguente danno per la città. A  fronte di tali conclusioni, ho ritenuto di votare contro la mozione proposta da PDL, FLI e UDC, non già perché SEL abbia cambiato opinione sull’affidamento a terzi delle attività di recupero dell’evasione fiscale, scelta che a suo tempo abbiamo apertamente contrastato ed avversato, ma perché  –  dovendo tener fede a quanto i tecnici hanno riferito ufficialmente –  è stata data risposta ad alcune delle questioni da me sollevate su alcuni aspetti essenziali del contratto e, nel contempo, non sono apparse sussistere le condizioni per risolvere unilateralmente il contratto stesso. Rimane comunque la necessità di rivedere alcuni aspetti non secondari dell’accordo tra il Comune e l’Andreani, la cui formulazione poco chiara può ingenerare problemi nei rapporti tra le parti. Rimane altresì il giudizio fortemente negativo nei confronti dell’Amministrazione, che ha preferito affidare a terzi l’importante attività di recupero dell’evasione fiscale, anziché organizzare per tempo un ufficio tributi dotato di personale e strumenti adeguati a svolgere in proprio anche tale attività. In definitiva, quindi, ritengo di poter con tranquillità rispedire al mittente le accuse di incoerenza relativamente al voto da me espresso, che si sono potute sentire in questi giorni, soprattutto da parte di alcuni esponenti del PDL, i quali anziché prospettare soluzioni effettivamente percorribili, si sono limitati a presentare una proposta di risoluzione del contratto che sapevano non avere possibilità di accoglimento e che, per come è stata formulata e motivata, rischiava di creare più problemi di quanti ne intendesse risolvere”.

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