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Ardea, ancora un nulla di fatto: consiglio a vuoto per mancanza di numero legale

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Finora a non entrare in aula e a far mancare il numero legale necessario per aprire la seduta di consiglio comunale ed eleggere – forse – il presidente dello stesso, Ad Ardea erano stati i consiglieri di opposizione più Luca Fanco. Ma ieri sera il “colpo di scena”: a non essere presenti all’appello era proprio la maggioranza, ancora una volta spaccata e in preda ai soliti giochi di potere con i quali sin dal primo giorno di questa consiliatura stanno gestendo il governo della città. Evidentemente la spartizione delle poltrone non accontenta tutti, o chissà quale altro è il motivo del “mal di pancia” che serpeggia tra questi rappresentanti del popolo che ormai sembra che rappresentino, e pure nel peggior modo, solo sé stessi. Del bene dei cittadini non sembra che gliene importi molto, anzi, quello può tranquillamente essere trascurato. Ma la cosa più assurda è che, nelle interviste, tutti si trasformano in missionari che darebbero la vita per i loro concittadini, mentre nella realtà in quattro anni di governo a tutto hanno pensato tranne che al bene degli abitanti di Ardea, sempre più maltrattata da una politica di basso livello.
Ciliegina sulla torta, oltre allo sguado sconsolato del sindaco Luca Di Fiori, ieri è stata la lite – non appena la seduta è stata dichiarata sciolta – tra Mario Tantari, fratello del consigliere Umberto, e il capocartello PD Antonino Abate, dove solo per poco non si è giunti allo scontro fisico. Una lite che chi era presente ha riferito fosse stata scaturita dal fatto che Mario Tantari era a favore del fatto che suo fratello desse l’appoggio alla maggioranza per votare sia l’elezione del presidente del consiglio che atti importanti come il bilancio, mentre Abate era contrario come il resto dell’opposizione.
Adesso si attende l’ennesima convocazione, che a oggi tutto lascia presupporre possa avere lo stesso esito delle precedenti a meno che non si raggiunga in qualche modo la quadra che accontenti tutti i “galli del pollaio”. O a meno che finalmente il Prefetto non intervenga in modo netto e deciso per risolvere questa empasse che paralizza il paese ormai da troppo tempo.

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