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Ardea: consiglio comunale urgente voluto da tutte le parti politiche, ma su questioni importanti manca il numero legale

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Dopo quasi 40 giorni dall’approvazione del bilancio previsionale, finalmente si è svolto oggi un consiglio comunale al cui ordine del giorno erano previste questioni di particolare urgenza e di grande interesse per i cittadini.
L’ordine della discussione prevedeva, come da regolamento, che per primi fossero discusse le interrogazioni, successivamente l’approvazione di alcuni dei debiti fuori bilancio e a seguire altri punti di particolare interesse per i cittadini, come quello che riguardava il piccolo depuratore di Montagnano, l’atto di indirizzo sulla delicata questione della realizzazione di impianti a biogas sul territorio, l’istituzione di una commissione speciale a partecipazione aperta ai cittadini per la revisione dello statuto comunale, e, non di minore importanza, le modifiche al regolamento edilizio.
In apertura l’attuale consigliere metropolitano Massimiliano Giordani che proprio in virtù del suo incarico era impegnato questa mattina per discutere tra l’altro circa l’opportunità che ci si offre di presentare nuovamente il progetto per la realizzazione della tanto attesa scuola superiore, ha chiesto di anticipare la discussione sui debiti fuori bilancio in quanto la loro approvazione prevede una maggioranza qualificata e non potendo contare sull’appoggio dell’opposizione a garantire il quorum, era indispensabile la sua presenza. Sebbene la minoranza abbia accettato l’inversione dei punti, la discussione non ha avuto un iter veloce ed ha impiegato più un ora prima di essere conclusa.
Al momento di discutere delle interrogazioni, al numeroso pubblico presente i consiglieri hanno offerto il solito desolante spettacolo di puro menefreghismo. Indistintamente maggioranza ed opposizione hanno lasciato vuoti i loro scranni, vuoi per uscire a fumare, vuoi per chiacchierare del più e del meno, vuoi per cogliere cicoria; non è una battuta sarcastica, ma cronaca: il consigliere Policarpo Volante, anziché partecipare alla discussione, ha preferito raccogliere cicoria nel prato che circonda la sala dedicata a Pertini, e, cosa ancor più preoccupante, se ne è perfino vantato, mostrando a tutti la cassetta del raccolto colma dell’ambito selvatico erbaceo.
Quando il consigliere Capraro, sconfortata da questa mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini ha chiesto la verifica del numero legale, nonostante le concitate telefonate ed il ritmo lento nel chiamare l’appello da parte del segretario comunale, solo 5 erano i presenti in aula e la seduta è stata sciolta.
Interessante sottolineare come nella discussione sulle tariffe dell’acqua, pur essendo formalmente d’accordo tutti i consiglieri nel rifiutare gli aumenti unilateralmente imposti dall’Idrica S.p.A. a distanza di tre anni non si sia ancora riuscito ad ottenere una delibera definiva che imponga alla società il giusto prezzo. Il presidente della commissione ambiente Franco Marcucci, dà la colpa all’authority per l’acqua alla quale da tempo si sono rivolti e che ancora non risponde, l’assessore si giustifica dicendo che è arrivato da poco ed il dirigente preposto si è dimesso, il Sindaco bacchetta consiglieri e dipendenti comunali per non aver ottenuto risultati – un po’ come dire che lui non conta niente nel dare le direttive e far lavorare politica e amministrazione.
La discussione sulla raccolta dei rifiuti, dove si analizzavano i motivi per i quali a quasi sei anni dalla firma del contratto che prevede la raccolta porta a porta di tutti i materiali di scarto, il vetro sia ancora conferibile solo attraverso le campane stradali ricettacolo di illecita spazzatura di ogni genere. Se ne sono sentite delle belle: l’assessore ha fatto presente che la ditta, contrariamente a quanto previsto dal capitolato di appalto, vuole essere remunerata con un pagamento aggiuntivo, il sindaco ha proposto di separare le potature dall’umido per risparmiare sul costo di conferimento, il presidente della commissione ambiente di aumentare le campane sul territorio in modo da renderne più facile l’individuazione. Nessuno ha proposto di obbligare la ditta a rispettare il contratto per il timore, forse anche giustificato, che questa per ritorsione diminuisca ulteriormente l’efficienza del loro lavoro trasformando Ardea in un immondezzaio a cielo aperto.
Mario Savarese

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