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Ardea, ennesimo consiglio comunale a vuoto. Maggioranza di nuovo in crisi

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Maggioranza nuovamente in crisi, ad Ardea: dopo l’apparente ricucitura manifestata nello scorso consiglio in occasione della rocambolesca approvazione del rendiconto, il gruppo di Forza Italia non si presenta in aula e salta nuovamente il Consiglio comunale per mancanza di numero legale.
Gli intervenuti hanno dovuto aspettare la seconda chiamata all’appello, insolitamente iniziata dal vicepresidente in carica Antonino Abate, perché anche il presidente Acquarelli tentennava ad entrare in aula. Alle 22 esatte, come da regolamento, dopo che un’ora prima era mancato all’appello il numero legale, Antonino Abate si siede sullo scranno del presidente e, ascoltato come di rito l’inno di Mameli, chiede alla segretaria di procedere con l’appello. A quel punto Acquarelli, non potendo attendere oltre, entra in aula e riprende il suo posto. Inaspettatamente la minoranza compie un’azione imprevista dagli strateghi del sindaco: entra in aula nel numero sufficiente a far aprire la seduta. Lo smarrimento negli occhi dei consiglieri che sostengono (?) Di Fiori dura appena un attimo ed uno di loro lascia l’aula per far mancare il numero legale, ma prontamente dagli uffici ne spunta un altro; il numero legale c’è di nuovo. La seduta ha inizio ma arrivati al voto del primo vero punto all’ordine del giorno, l’approvazione del verbale della seduta precedente, i consiglieri di opposizione del PD lasciano l’aula chiedendo nuovamente la verifica del numero legale. Acquarelli procede con l’appello e non gli resta che dichiarare deserta la seduta.
Perché questi strani ed incomprensibili balletti? Era sembrata una mossa assai furba quella della minoranza di far aprire il consiglio; questo avrebbe scombussolato i piani dell’ex Massimiliano Giordani che muove a suo piacimento i fili con i quali controlla i consiglieri del suo gruppo ed usa la partecipazione all’assise come una vera e propria arma di ricatto nei confronti del sindaco che pare non voglia piegarsi alle sue richieste in seno al redigendo bilancio previsionale. Si erano addirittura create le condizioni per cui era la minoranza ad avere la possibilità di essere determinante con il suo voto sulle delibere in programma. E qui accade la cosa strana, anziché approfittare di questo enorme vantaggio, abbandonano l’aula compromettendo definitivamente il proseguimento dei lavori.
“Avrebbero chiamato gli altri al telefono e sarebbero stati di nuovo in maggioranza” dichiara uno dei consiglieri di opposizione, ma qualcuno del pubblico gli fa notare che questo però avrebbe fatto saltare i giochi al Giordani eludendo l’efficacia del suo ricatto al Sindaco. Strategie degne di Machiavelli che però sono improvvisate e decise al momento con l’inevitabile caduta in errori grossolani come quello che è stato commesso in occasione dell’approvazione del rendiconto passato per l’ingenuità della minoranza senza nemmeno discussione in aula: vergognoso.
Tutto sembra lasciato al caso e la sensazione trasmessa ai cittadini è di sbando e di incompetenza da ambo le parti. Inutile riportare i commenti a caldo urlati dagli spalti da parte del pubblico; sono facili da immaginare. I più maligni tra il pubblico sono assai più pesanti nei loro commenti e non nascondono la convinzione che anche gli “errori” della minoranza facciano parte di un preciso disegno strategico messo in atto per mettere solo in scena una falsa opposizione.
Appuntamento al 2 Luglio, questa volta alle ore 12 (come dire non venite) per un Consiglio comunale straordinario che ha come unico punto all’ordine del giorno la sfiducia al Sindaco Di Fiori.
Mario Savarese

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