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Pomezia, sindacato DiCCAP contro l’amministrazione Fucci: “Aumenta il tempo di pagamento dei mutui e le spese legali”

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Sindacati DiCCAP ancora sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale di Pomezia. “Il Comune di Pomezia da un lato allunga i mutui per dare ossigeno alle casse comunali e dall’altro aumenta i costi dell’inutile contenzioso contro i dipendenti precari usando un avvocato esterno – commentano dopo lo svolgimento della seduta della massima assise comunale di mercoledì scorso – Il 26 novembre 2014 il Segretario Provinciale Aggiunto del Sindacato DiCCAP Michele Gregis è stato presente tra il pubblico alla seduta del Consiglio Comunale in cui si parlava di rinegoziazione dei debiti del Comune e di riequilibri di bilancio. Continua la nostra campagna di sensibilizzazione e informazione sulla gestione del personale del Comune e sulle spese per i contenziosi nei confronti dei dipendenti”.

“Dobbiamo osservare che gli unici che hanno fatto osservazioni sulla decisione del Sindaco Fucci, assunta con dei decreti sindacali, di fare ricorso in appello alle 6 sentenze che hanno condannato il Comune di Pomezia ad assumere 6 Agenti della Polizia Locale vincitori di concorso, dando per altro l’incarico ad un Avvocato esterno, sono stati i consiglieri comunali di opposizione di diversi partiti e il consigliere di maggioranza Zuccalà – ha dichiarato Gregis – Non condividiamo quanto affermato dal Consigliere Zuccalà, ma se non altro ha il merito di non aver sviato o ignorato il tema. Durante la discussione è emersa una richiesta, annullata il giorno seguente, di aumentare il fondo per le spese legali di 225.000 Euro dalla Dirigente del Personale. Ebbene le nostre previsioni rispetto alle somme che il Comune rischia di dover pagare per i contenziosi vanno a questo punto riviste al rialzo! Se le cause verranno affidate ad un avvocato esterno, il Comune non solo rischierà di essere condannato alle spese per somme che possono variare nel complesso tra uno e tre milioni di Euro, ma oltretutto si troverà a pagare anche le proprie di spese legali per il professionista esterno anziché affidarsi alla propria avvocatura”.

“Purtroppo – ha proseguito il Coordinatore Provinciale Aggiunto del sindacato – non è dato sapere la quantificazione degli incarichi legali già conferiti, visto che sui decreti sindacali emessi dal Sindaco non sono riportati importi e si fa riferimento ad atti di conferimento di incarichi che a noi non risultano visibili sull’Albo Pretorio. Voci di corridoio indicano tali importi in alcune decine di migliaia di Euro, per 4 cause pendenti in primo grado e per 6 ricorsi in appello. Dobbiamo supporre che per le restanti 20 già cause intentate, essendo esaurita la disponibilità dello stanziamento e non essendo stato possibile aumentare il budget, si daranno gli incarichi il prossimo anno? Tali modalità di gestione distolgono ingenti somme dal bilancio comunale che andrebbero utilizzate per dare servizi e infrastrutture ai cittadini. Invece si finanziano contenziosi cui la comunità non ha interesse. Lo stesso Sindaco ha più volte indicato che i dipendenti attualmente precari sono indispensabili per il buon funzionamento della macchina comunale e di non poterli assumere a causa della contrarietà delle norme statali. Ora perché non è soddisfatto di una sentenza di un giudice del lavoro che assicura la legalità delle assunzioni? Abbiamo inviato il 4 novembre 2014 una richiesta di incontro al Sindaco, purtroppo non abbiamo ricevuta risposta”.

“Invitiamo l’Amministrazione Comunale e tutte le forze politiche a farsi ulteriormente carico della vicenda – ha concluso Gregis – Una vicenda che riguarda 103 lavoratori precari nonostante abbiano vinto dei concorsi a tempo indeterminato, e che ricade sulle casse comunali, non può essere liquidata dal Sindaco con un comunicato stampa di 4 righe, né con atti che difettano di pubblicità. Rammentiamo che il contenzioso ed i ricorsi avverso le sentenze hanno prodotto nelle passate gestioni ingentissimi debiti fuori bilancio e che questa pratica cozza con i principi di prudenza contabile, che impongono, nell’affrontare contenziosi, adeguati accantonamenti per passività potenziali”.

Giuseppe Marrone

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