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Regione Lazio, al via piano da 264 milioni di euro per 87 interventi

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Una bella notizia perché i cittadini potranno contare su reti e strutture sanitarie più efficienti e sicure e altamente tecnologiche. È una nuova fase che si apre puntando con forza sulla programmazione, sull’innovazione e sui servizi per dare nuovi servizi ai cittadini e più certezze agli operatori

Il grande piano sull’edilizia sanitaria è uno dei pilastri dell’intesa che abbiamo sottoscritto venerdì scorso con il Presidente Matteo Renzi e che ci consentirà di cambiare radicalmente il volto della rete di cure e di assistenza nel Lazio. Il piano è frutto di un intenso lavoro con il Governo, e in particolare con il Ministero della Salute e con quello dell’Economia. Una collaborazione proficua per chiudere la stagione dei tagli ed aprire una nuova fase puntando con forza sulla programmazione, sull’innovazione, sui servizi come strumenti per portarci fuori dalla stagione commissariale, dare nuovi servizi ai cittadini, certezze agli operatori:

Le tappe fondamentali di questo percorso virtuoso. In questi anni il disavanzo è sceso da 669mln del 2013 a 355mln del 2014. E la previsione è di chiudere il 2015 a 255mln. Un dato fondamentale, poi, è che la Regione ha superato il blocco del turnover e fatto ripartire le assunzioni: basti pensare che sono state solo 74 del 2013 e già 493 nel 2016. E poi sono ripartiti anche gli investimenti sulle strutture, con nuovi punti di riferimento nei territori, come le case della salute. Questo mix di misure ha prodotto un aumento della qualità delle cure: per la prima volta nel 2014 il Lazio ha superato la soglia minima dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, fissata a 160 punti. Nel 2014 la Regione ha ottenuto 168 punti passando dai 157 punti del 2013.

Un intervento strutturale e profondo di rigenerazione della sanità del Lazio con 3 grandi azioni strategiche, 3 grandi investimenti sulla rete sanitaria: i 35 milioni del Giubileo, i 12 milioni recuperati dall’evasione ticket per cambiare i pronto soccorso anche nelle province, i 9 milioni stanziati sul piano antincendio.

I fondi sbloccati d’intesa con il Governo sono quelli previsti dalla legge 67 del 1988. La delibera Cipe di sblocco delle risorse è del 1998. Il Lazio sull’utilizzo di queste risorse per l’edilizia sanitaria previste all’articolo 20 della legge scontava un enorme ritardo. Basti pensare che solo l’anno scorso la nostra regione arrivava appena al 51% dell’utilizzo quando la Lombardia era al 91%, l’Emilia Romagna al 92% e la media italiana era del 67%: ora entriamo nella terza fase degli investimenti e facciamo fare al lazio un grande balzo in avanti.

264 milioni di euro, con cui effettueremo 87 interventi. Si tratta del più grosso investimento in sanità nella nostra regione negli ultimi 30 anni. Un fatto importantissimo, perché investire in sanità ha una doppia valenza: migliora la qualità dell’assistenza e delle cure,  ma è  anche un volano fondamentale per l’economia e per il lavoro. Basti pensare che solo con i cantieri del Giubileo abbiamo attivato ben 400 posti di lavoro. La buona sanità muove l’economia e aiuta lo sviluppo.

 I fondi a disposizione sono ripartiti su 6 grandi ambiti di intervento:

  1. L’ammodernamento tecnologico, a cui viene destinato il 18,1% delle risorse (48mln). Un aspetto importante, anche perché il Lazio era in una condizione di grave ritardo. Basti pensare che l’età media dei macchinari nelle nostre strutture sanitarie è di quasi 10 anni.
  2. La rete perinatale, con investimenti che riguardano i reparti ostetricia, nido, i reparti di terapia intensiva neonatale e pediatria, il blocco parto 11,2% – 30mln.
  3. La rete della salute mentale 2% – 5 milioni 300mila euro
  4. La rete ospedaliera, a cui è destinata quasi la metà delle risorse totali, per 128 milioni
  5. Il potenziamento della rete territoriale sarà destinato il 6% – 15 milioni 800mila
  6. La rete antincendio: abbiamo 27 milioni, 500mila (il 14,2%) che si aggiungono ai 9mln già stanziati dalla regione

Ospedali di qualità e reti territoriali e specialistiche. Ecco 3 pietre miliari della nuova sanità: l’apertura del più grande cantiere del centro-sud, con l’avvio dei lavori al Policlinico Umberto I; il completamento del nuovo Ospedale dei Castelli; l’ ampliamento dell’Ospedale Grassi di Ostia.

Tra gli interventi sulle reti: la ristrutturazione dei reparti maternità del Lazio e, più in generale, della rete perinatale del Lazio. Vogliamo rendere più sicuro il sistema di assistenza a mamme e bambini. Uno dei punti centrali del progetto è il rilancio e l’ammodernamento della rete regionale dei consultori. È stata prevista anche la ristrutturazione della rete dei centri di salute mentale. E poi il rafforzamento della sanità di prossimità e delle reti territoriali, a partire dagli investimenti per aprire nuove case della salute.

65 milioni e mezzo per 33 interventi nelle Asl nel comune di Roma, abbiamo in totale 65 milioni e mezzo per 33 interventi. Asl Rm1: 20 milioni 900mila euro per 15 interventi; Asl Rm2: 27 milioni 900mila euro per 12 interventi; Asl Rm3: 16 milioni 700mila euro per 6 interventi.

57 milioni e mezzo per 17 interventi sulle Asl nella Provincia di Roma. Una grande operazione di riequilibrio e di potenziamento di una rete sanitaria “periferica” che negli anni passati era stata depauperata da una politica sbagliata di tagli. In particolare, per la Asl Rm4 investiamo 11 milioni 800mila euro per 6 interventi; per la Asl Rm5 10 milioni 900mila euro per 6 interventi; per la Asl Rm6: 34 milioni 800mila euro per 5 interventi.

Gli interventi nelle Asl nelle altre province. Per quanto riguarda la Asl di  Viterbo investiamo 10 milioni e 700mila euro per 6 interventi; per la Asl Rieti: 8 milioni e mezzo per 4 interventi; per la Asl Latina 10 milioni 600mila euro per 4 interventi e per quella di Asl Frosinone: 11 milioni 800mila euro per 6 interventi.

In particolare, nella Asl Rm1 un investimento importante, dopo quelli del Giubileo, riguarda l’ospedale Santo Spirito: su questa struttura investiamo 4mln di euro con cui proseguiremo il lavoro di ammodernamento inaugurato lo scorso novembre con il presidente Renzi.

Un grande investimento sul S. Anna. 1 milione 200mila euro per rendere ancora di più questa struttura un polo di riferimento della nuova rete perinatale e, in particolare, per le nascite (fecondazione assistita) e per la salute di mamme e bambini.

Prosegue il potenziamento del San Filippo Neri. Un presidio che era stato addirittura condannato alla chiusura e che la Regione sta rilanciando con importanti investimenti sbloccando risorse ferme dal 2006 e già completati alcuni importanti interventi come la Pma e il nuovo blocco operatorio. Ora la Regione mette a disposizione altri 4 milioni e 600mila euro per l’ammodernamento delle tecnologie e per i reparti della rete perinatale.

Nella Asl Rm2 quasi 28 milioni tra cui: oltre 9 milioni di euro per l’ammodernamento, l’acquisto di nuovi macchinari e per la rete perinatale dell’ospedale Sandro Pertini; circa 6 milioni e mezzo sono destinati i nuovi macchinari, e il potenziamento dei reparti e della rete perinatale del Sant’Eugenio; al potenziamento del C.T.O. destiniamo invece 3,7 mln.

Per la Asl Rm3 un intervento di portata storica sul Grassi di Ostia: circa 12 milioni di euro complessivi, che si aggiungono agli oltre 2 milioni già spesi per ristrutturare il pronto soccorso per il giubileo. In particolare le nuove risorse saranno utilizzate per il potenziamento del servizio psichiatrico e della terapia intensiva; per l’ammodernamento tecnologico e per la rete perinatale.

Sulla Rm4, l’intervento più importante è quello per la manutenzione straordinaria e di potenziamento della rete perinatale del San Paolo di Civitavecchia, a cui la Regione destina oltre 6 milioni e 200mila euro. Anche in questo caso non si parte da zero ma si prosegue lungo un percorso di rinascita già avviato e in parte realizzato.

Nella Asl Rm5 un’azione di forte potenziamento dei presidi territoriali di Colleferro, Subiaco, Tivoli e Palestrina. Punti di riferimento sul territorio che in passato avevano rischiato la chiusura o erano stati fortemente depotenziati e che la Regione sta rilanciando.

Un grande investimento per completare l’Ospedale dei Castelli. 25 milioni per un nuovo hub ospedaliero di eccellenza assoluta, al servizio di un grande bacino di utenza. Questo grande intervento si integra con l’investimento, sempre nella Rm6, su presidio di Anzio-Nettuno, in totale oltre 3milioni e 700mila euro.

7 grandi interventi per 7 polmoni della sanità del Lazio:

Il S. Giovanni addolorata, con 12,2mln per 4 interventi.  Dopo i lavori per il Giubileo (4 milioni e 400mila) e l’inaugurazione del nuovo parcheggio ecosostenibile, pochi giorni fa, proseguiamo con complessivi 12 milioni e 200mila euro per lavori di manutenzione straordinaria, tecnologie e potenziamento della rete perinatale.

S.Camillo-Forlanini, con 10mln per 3 interventi. Dopo i lavori del Giubileo (3,9mln), destiniamo circa 10 milioni di euro per messa a norma e tecnologie, per il sistema antincendio, e per la rete perinatale.

Il Policlinico Umberto I – oltre 55 mln. Si tratta del più grosso cantiere sanitario del centro-sud, uno tra i più importanti d’Italia, complessivi 240 milioni. In questa prima tranche di lavori, da oltre 50 milioni di euro, destiniamo: 2,9 mln all’ammodernamento tecnologico; 49mln alla riorganizzazione, adeguamento, manutenzione straordinaria; 3,2 mln per l’adeguamento e messa a norma antincendio.

Il Policlinico Tor Vergata, con 2 milioni 300mila euro per l’acquisto di nuove tecnologie.

Istituto nazionale per le malattie infettive– Lazzaro Spallanzani, con 4 milioni e 200mila euro.

S.Andrea – 8mln per lavori di riorganizzazione e manutenzione, per le tecnologie e per la messa a norma antincendio. Risorse che si aggiungono ai 2,4mln già utilizzati per il Giubileo.

Ifo–Regina Elena-San Gallicano: mettiamo a disposizione 7,5 mln per l’ammodernamento degli istituti fisioterapici ospedalieri Regina Elena e San Gallicano 7 milioni e mezzo.

Un grande impulso alla ricostruzione della sanità del Lazio. Una grande opera di rigenerazione che si poggia su fondamenta solide: conti a posto; nuovo personale per far funzionare al meglio le strutture rinnovate. da quando siamo arrivati, abbiamo portato alla conclusione, avviato cantieri e programmato interventi per 207 milioni.

Tempi brevi e massima trasparenza. Sul grande cantiere del Policlinico Umberto I abbiamo stretto un accordo di vigilanza con l’Anac e con il dott. Cantone. Ma abbiamo come obiettivo e come missione, oltre alla concretezza, l’esigenza di garantire la massima velocità nel far partire i cantieri e di assicurare trasparenza e sicurezza sulla gestione delle risorse.

“In questi tre anni abbiamo rimesso a posto i conti, ripreso le assunzioni, mettendo a disposizione della rete ospedaliera nuovo personale. Adesso arriva la svolta sulle infrastrutture: erano anni che non arrivava un investimenti simile – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: il Lazio era molto indietro rispetto ad altre Regioni. È ora il tempo di investire. Ristruttureremo tutte le maternità, apriremo nuove case della salute, rifaremo la rete dei consultori per i servizi sociali. Insomma, tutte quelle reti vicine alle persone, che i cittadini aspettano da anni e sono contento che questo possa essere annunciato al ministero della Salute. Grazie a questa collaborazione, a questo riconoscimento del ministero della Salute, produciamo una nuova svolta in tutti i comuni che ospitano ospedali nella nostra Regione” – ha detto ancora Zingaretti.

“Abbiamo fortemente voluto questo intervento, c’erano i requisiti per poterlo fare. Abbiamo lavorato per normalizzare la vita sanitaria di questa Regione – parole del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha aggiunto: cose che in altre regioni erano la norma, qui non c’erano. Ora l’obiettivo è far uscire il Lazio dal commissariamento.  Il disavanzo è attorno ai 300 milioni, cifra per cui una Regione non entrerebbe in un piano di rientro, deve quindi uscirne.  Ora dobbiamo correre. I cittadini avranno un risultato incredibile, anche la riduzione delle tasse perché le aliquote pagano questa situazione. Un quarto dello stanziamento nazionale è andato al Lazio”- ha detto ancora Lorenzin.

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