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SGOMBERI CASE POPOLARI, IL COMMENTO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

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2In riferimento agli sgomberi delle case popolari occupate abusivamente a Pomezia, riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Anna Mirarchi, del circolo pometino di Rifondazione Comunista.

“La precarietà abitativa è ormai emergenza, è un problema strutturale, per affrontarlo alla radice occorre intervenire sulle cause. Sono due fondamentalmente: la carenza di alloggi sociali e il caro affitti. Un piano casa, degno di questo nome, dovrebbe affrontare questi due problemi, ma il provvedimento a firma Lupi li elude.

Il piano casa 2014 è uno dei pochi provvedimenti che il governo Renzi è riuscito ad attuare prima delle elezioni perché ha messo tutti d’accordo contro un nemico comune: i movimenti per la casa.

1. Divieto di allaccio di luce, acqua e gas alle abitazioni occupate abusivamente.

2. Divieto di richiesta di residenza nelle abitazioni occupate abusivamente. Ricordiamo che la residenza, oltre a essere un diritto di per sé, è la chiave di accesso a molti altri diritti: il diritto di voto, l’accesso alle prestazioni sanitarie e all’assistenza sociale, l’accesso agli alloggi sociali (!) e, per le persone straniere, è il requisito per ottenere il permesso di soggiorno.

3. Annullamento di tutti gli atti di residenza concessi prima del decreto. Questo significa che tutti coloro che vivono in una casa occupata si trovano da un giorno all’altro senza residenza e spogliati dei diritti di cui sopra.

4. Divieto a chi occupa alloggi di edilizia residenziale pubblica di concorrere all’assegnazione di un alloggio nei cinque anni successivi all’accertamento dell’occupazione. In pratica si condannano gli occupanti a un circolo vizioso in cui è difficilissimo rientrare nella legalità, visto che presumibilmente per avere un tetto dovranno occupare altri alloggi.

A Pomezia l’amministrazione pentastellata, applica alla lettera e manda ordinanze di sgombero per ripristinare la legalità.

Il partito di Rifondazione è per la legalità, noi siamo per il rispetto delle leggi, ma è possibile far conciliare la legalità con i bisogni delle persone? All’amministrazione chiediamo di approfondire, verificare e ascoltare le famiglie interessate.

Viviamo una delle fasi più difficili per quanto riguarda la povertà in generale e l’accesso alla casa in particolare. Nel nostro paese c’è un immenso patrimonio di edifici sfitti; le persone che vivono in case abbandonate e occupate sono tante.

Stiamo parlando di persone che solitamente sono in grande difficoltà anche su altri fronti, a partire da quello del lavoro e, per gli stranieri, della regolarizzazione della propria posizione. Colpirli nella casa, seppur precaria e illegale, è disumano.

Quando le leggi vengono usate per rafforzare le disuguaglianze e le ingiustizie, anche laddove la Costituzione ne permetterebbe una lettura diversa, è allora e solo allora che la legalità viene violata davvero.

Possiamo provare a inventarci una nuova legalità che corrisponda alle forme di vita delle persone?”

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