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Tutti solidali con Amatrice, anche i ristoranti di tutto il mondo servendo “l’amatriciana”

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Il Presidente dello Slow Food Italia, Carlo Petrini, questa sera, attraverso le reti nazionali di comunicazione, ha lanciato un appello appassionato: “Che tutti i ristoranti del mondo, per un intero anno, inseriscano nei loro menù la pasta all’amatriciana, affinché si divulghi oltre confine italiano una tradizione popolare e semplice. Parte del costo (2 euro) su listino da devolversi in favore delle località abruzzesi colpite dal terremoto, così che lo slancio solidale iniziale non si disperdi nel tempo”.
Ecco una delle tante iniziative per sostenere le popolazioni di Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto, dove ancora si scava e si contano le vittime.
Tantissimi i volontarie le associazioni che si stanno prodigando in queste ore per portare aiuto e sostegno a quanti abbiano perso i propri cari, le proprie case sotto le macerie di città antiche e amate. Non da meno, l’associazione nazionale gastronomica per eccellenza desidera sollecitare e solleticare i ristoratori con un gesto tanto semplice quanto importante: se la cittadina è ingoiata dalla polvere, una delle sue tradizioni più forti e saporite sarà bandiera sulle tavole affinché si ricordino cultura, tradizione e sapore antichi.
piatto_di_vera_amatriciana

Come si prepara l’amatriciana? Diverse sono le versioni, ma quella più accreditata è a base di guanciale, da fare rosolare e sciogliere accompagnata dal peperoncino, in padella senza olio o burro. Non si aggiunga il vino che fa evaporare l’aroma del guanciale. Il grasso che disperderà sarà bastevole per cuocere la salsa di pomodoro. A cottura terminata (circa 15 minuti) versare lo spaghetto o il bucatino, rigorosamente al dente, e mantecare per pochi istanti con una bella macinata di pepe nero. Pecorino romano a volontà e servire con un sorriso e gratitudine.

Marina Cozzo

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