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Ardea: Approvato il progetto per il recupero delle aree degradate

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Recuperare un territorio degradato come Banditella, con un riassetto del territorio e con la nascita del “Parco dei fiori”. E’ questo il progetto che ha approvato ieri la giunta comunale di Ardea e che ha presentato per la predisposizione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Il progetto è particolarmente vasto e prevede un investimento di circa 839mila euro.

“L’obiettivo è quello di prendere un’area particolarmente frammentata e degradata come Banditella e renderla più vivibile – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Raimondo Piselli – Per questo abbiamo deciso di focalizzare lì l’attenzione del progetto, dando concretezza alle cose senza chiedere la Luna. Ecco perché abbiamo proposto di iniziare ripristinando gli impianti di pubblica illuminazione, sistemando e mettendo a norma i marciapiedi, realizzando una rotatoria e un’area verde che diventerà il parco urbano.
Vuole essere prima di tutto un piano sociale, rendendo gli spazi periferici, compresi quelli di rilievo strategico come le aree sequestrate alla mafia, non come pertinenze staccate ma come luoghi di richiamo e di aggregazione sociale, attraverso bonifiche e realizzazione di percorsi specifici.
La zona presenta elementi di crescita urbanistica disordinata ma continua rispetto ai fabbricati, priva di qualsiasi riferimento identificativo.
Ora dobbiamo invertire la tendenza”.

Tra gli interventi, la bonifica dell’area con una fase di pulizia ambientale, la sistemazione della percorribilità pedonale con il rifacimento dei marciapiedi, il completamento e il recupero della pubblica illuminazione, la riqualificazione delle aree verdi sottratte alla mafia, gli interventi per la realizzazione del parco urbano “Dei fiori” (con orti “circolari”, un impianto florovivaistico, ed altro), le opere di messa in sicurezza della viabilità (come l’allestimento della rotatoria e i lavori stradali), e l’istallazione di impianti videosorveglianza.
Nella zona c’è un terreno di circa 2000 metri quadrati sottratto alla mafia e trasferito al Comune, in via Sant’Antonio: qui verrà realizzato l’orto che si intende “circolare” per descriverne la ciclicità della produzione.
L’area boschiva tra Sant’Antonio e via Piave, invece, è di 4 ettari, e potrà ospitare eventi e avrà un parco vita, un’area dedicata ai bambini con diversi tipi di attrazioni, un’area ristoro.

Tutte le opere verranno realizzate in modo non invasivo e non andranno ad influire sull’attuale contesto. Il progetto sarà realizzato tenendo conto dell’attuale conformazione del territorio e delle piantagioni.
Infatti, tutte le macchie alberate che ora creano una naturale cortina discontinua rendendo l’area nascosta dalla vista dall’esterno, verranno mantenute, e a queste verranno aggiunte delle nuove alberature che oltre a eliminare totalmente eventuali impatti visivi, permetteranno di insonorizzare e a determinare un effetto continuo di vegetazione che integri la nuova struttura con l’attuale contesto.

Per quanto riguarda i marciapiedi, l’intervento previsto su Via Piave e Via di Sant’Antonio, prevede ampie fasi di demolizioni e ricostruzioni a regola d’arte.
Il marciapiede sarà largo almeno 1,20 metri così da permettere il passaggio ad almeno due persone affiancate e saranno predisposti in fase di lavorazione gli elementi necessari per la rete di pubblica illuminazione e telesorveglianza.
Sarà contestualmente ripristinato il manto stradale li dove questo sarà particolarmente deteriorato dai lavori previsti per il marciapiede.
L’illuminazione sarà realizzata con Led di ultima generazione, ad alta efficienza e con basso consumo energetico.

Inoltre, la proposta prevede panchine e dissuasori, elementi in pietra e alberature, li dove sarà possibile utilizzare lungo il marciapiede spazi più ampi in modo da rendere accogliente la passeggiata.
Secondo lo studio per la presentazione del progetto, la città ha un tasso di disoccupazione del 12,5% (a fronte di un dato nazionale del 11,4), di occupazione del 47,9% (dato italiano 45%), un tasso di concentrazione giovanile del 26% (dato nazionale del 25), un tasso di scolarizzazione del 54,9% (dato italiano del 51,4), un indice di degrado edilizio dello 0,21 (il dato italiano è dello 0,17).
Quest’ultimo indice deriva dalla comparazione degli stati di conservazione pessima o mediocre degli edifici dell’area con il valore medio nazionale.

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