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Lei, mia madre

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Di mia madre conosco ogni sfaccettatura che compone la sua forza, il coraggio e anche quella paura che fa parte del suo passato e che a tutt’oggi, spesso e volentieri, condiziona i giorni del movimentato presente.

Di lei amo l’odore della pelle che sa sempre di tonico all’acqua di rose, i capelli mossi e rossi come il fuoco che le arde dentro, gli occhi grandi che parlano meglio di una qualsiasi bocca dotata di parola. Adoro il suo accento siciliano ancora marcato e anche il suo modo di familiarizzare e chiacchierare con le persone che viene accompagnato da quella gestualità che rende il tutto quasi teatrale, sicuramente molto particolare.

Giocherellona come una bambina, socievole come pochi, ha la capacità di piacere a molti e di farsi odiare da tanti per il suo modo di palesare opinioni, pensieri, simpatie, antipatie, senza mezze misure, senza troppi ghirigori che fondamentalmente – mi rendo conto – non servono a nulla.
Altruista, generosa, estremamente sensibile, sincera con gli altri – e ultimamente anche con se stessa – passionale, irruente, testarda, alle volte permalosa ed estremamente impulsiva. Il suo carattere si compone di tantissimi pregi, ma anche di un quantitativo non indifferente di difetti che nell’insieme la rendono un ciclone di vitalità. Durante la mia infanzia la guardavo con gli occhi di chi la percepiva “strana”, diversa dalle mamme dei miei compagni di scuola, così pacate, così ordinarie, così impaurite nell’esprimere il loro essere al punto da soffocare anche quello dei propri figli.
Mia madre no; era quella che parlava al posto altrui e si batteva durante le riunioni per i diritti di ogni mio compagno, quella che prendeva la corriera viaggiando un’ora per portare il cibo a quei gatti che abitavano vicino alla nostra casa in campagna, quella che mi ha avuta a 40 anni, che si è sentita dire “vecchia” una marea di volte – troppe – ma che ogni volta rispondeva a ciò guardandomi, accennando un ghigno e facendomi l’occhiolino. Mia madre è un mix di impulsività, estrema intelligenza e amore e solo diventando donna ho potuto comprendere quale onore e quale fortuna sia stato nascere dal grembo di quest’anima meravigliosa.
Lei che nella vita ha più sofferto che gioito, ma che nonostante questo non ha mai perso né la voglia di amare né la voglia di sorridere né quella di far ridere gli altri.
Lei, l’unico e il solo esempio di donna, moglie e madre che seguirò passo passo per il resto della mia esistenza.
Buon compleanno, mamma. 
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