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Lido dei Pini, aggressione alla pineta: come sono andate le cose?

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Riceviamo e pubblichiamo la versione dell’imprenditore coinvolto nell’aggressione di domenica scorsa nella pineta di Lido dei Pini.
Mentre il Presidente del Consiglio Comunale di Anzio convoca una seduta straordinaria “per martedì 10 maggio 2016 alle ore 10.30 presso la Sala Consiliare di Villa Corsini-Sarsina per discutere e deliberare il seguente ordine del giorno: Gravi fatti di violenza ed intimidazione a danno di cittadini impegnati nella tutela della pineta pubblica di Lido dei Pini”, l’imprenditore fornisce una versione completamente diversa che riportiamo qui sotto.
“Il fatto è successo in pieno giorno Domenica 1°Maggio, sotto gli occhi di passanti e dei titolari delle numerose attività aperte, ai danni di un noto Imprenditore locale. A far scaturire l’aggressione l’aver chiesto spiegazioni circa un questionario che l’Associazione “Salviamo La Pineta” stava svolgendo con un gazebo (abusivo?) sotto la Pineta denominata “La Gallinara” sita in Lido dei Pini – Anzio – (RM)”.
“Con estrema arroganza e maleducazione alcuni membri dell’Associazione – prosegue l’imprenditore attraverso una nota inviata alla stampa – hanno mal risposto e si sono da subito qualificatosi con strafottenza in “ex Ufficiali Militari” passando dagli insulti verbali ai fatti, aggredendo con spintoni e calci in pochi minuti l’imprenditore. Aiutato da passanti e da gente che comunque lo conosce poiché noto nella zona, è stato trasportato al Pronto Soccorso riportando una prognosi di 15gg”.
“E’ un atto vergognoso voler far passare l’accaduto come una violenza gratuita contro il gazebo – prosegue l’imprenditore – e denominata da vari articoli come un “RAID AL GAZEBO SALVIAMO LA PINETA” con addirittura rapine e aggressioni ai volontari. Nulla di tutto questo è realmente accaduto, infatti non vi è stata alcuna violenza da parte dell’imprenditore locale, né verbale né fisica, ma solamente dei numerosi Soci dell’Associazione, che forse per discolparsi dei loro atteggiamenti hanno pensato in modo strategico di dichiarare di essere stati loro oggetto di violenze fisiche (ma hanno il certificato di pronto soccorso che attesta quanto dichiarato?)”.
“Il giovane Imprenditore locale – si legge ancora nella nota – ha incaricato i propri legali di denunciare i colpevoli per le violenze fisiche subite e chi ha falsamente distorto la realtà dei fatti diffamando un Imprenditore locale, noto a tutti come un assiduo lavoratore, per fini politici (è stato menzionato più volte il Partito Democratico di Anzio)e per far passare il fatto come un fatto di criminalità con poca sicurezza nel quartiere. L’Associazione “Salviamo la Pineta”, creatasi 2, 3 anni fa, improvvisamente pare essere divenuta la “Proprietaria” della Pineta Gallinara, invece dovrebbe essere ben chiaro a tutti i membri del gruppo o dei gruppi che la Pineta di Lido dei Pini è un bene comunale quindi comune, di tutti i cittadini e forse queste persone non sono a conoscenza che ci sono altre persone che hanno lottato e continuano a lottare, come noi, da oltre 30 anni, per rendere la Pineta accessibile, fruibile e pulita. Abbiamo cercato come unico obiettivo il rispetto e il valore della natura, ricercandone la sua sostenibilità economica, ambientale e sociale, e rendendo questa straordinaria ricchezza ambientale strumento da cui partire per costruire una nuova cultura dell’abitare, per valorizzare chi è nato e cresciuto in queste zone e cercare di aggregare una comunità che si prenda cura di un territorio, delle persone e delle relazioni che lo animano, attraverso un uso sapiente ed equilibrato. Famiglie, piccole attività che hanno creato un ecosistema abitativo puntando alla cooperazione e alla condivisione di forze e risorse, valorizzando la bellezza e la natura di ogni ambiente che lo accoglie.
Il sostegno all’Associazione ci sarà solamente se le loro azioni legate alla salvaguardia e all’arricchimento della Pineta saranno in maniera pacata ed equilibrata, senza nessun atteggiamento di superiorità o di interesse. Questa azione così violenta ai danni di una persona stimata del posto e successivamente questa diffamazione e le menzogne a suo carico che da subito si sono lette sui social, su vari articoli che si rincorrono sul web dal giorno dell’accaduto, purtroppo non ha portato a pensare che queste Associazioni stiano realmente lì per i fini che tanto elogiano”.
Sarà compito delle Autorità competenti fare luce su come sono andati i fatti.

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