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L’altro lato del Coronavirus: meno inquinamento su Roma

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I nuovi dati dal satellite Copernicus Sentinel-5P rivelano il declino dell’inquinamento atmosferico, in particolare le emissioni di diossido di azoto (NO2, un gas prodotto nei processi di combustione fortemente irritante delle vie polmonari), in Italia: questa riduzione, che coincide con il blocco a livello nazionale per prevenire la diffusione del coronavirus (che causa meno traffico e attività industriali), è particolarmente visibile in pianura Padana, ma grazie all’elaborazione grafica operata dai Gruppi Ricerca Ecologica è nettamente rilevabile anche sui cieli di Roma Capitale.
 
L’animazione mostra le fluttuazioni delle emissioni di diossido di azoto sul Lazio dal 1° gennaio 2020 all’11 marzo 2020, utilizzando una media mobile di 10 giorni. Questi dati sono stati elaborati grazie allo strumento Tropomi posizionato a bordo del satellite Copernicus Sentinel-5P, che mappa una moltitudine di inquinanti atmosferici in tutto il mondo: diossido di azoto, ozono, formaldeide, anidride solforosa, metano, monossido di carbonio e aerosol, tutti fattori che influenzano l’aria che respiriamo e quindi la nostra salute e il nostro clima.
 
L’epidemia da coronavirus (COVID-19) è stata recentemente dichiarata pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità, con oltre 218.000 casi attuali della malattia segnalati a livello globale a tutt’oggi [1]. In Italia, il numero di casi di coronavirus è aumentato vertiginosamente fino a superare i 35.700 contagi, rendendolo il paese con il maggior numero di casi al di fuori della Cina.
 
Nel tentativo di ridurre la diffusione della malattia, il Governo ha deciso il blocco di tutto il paese, misura che adesso stanno applicando anche altri Stati dell’Unione Europea.

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