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Lavoro, Bankitalia: “Disoccupazione record”. Dal 2008 raddoppiano i disoccupati, nel 2014 è record storico

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Nel 2014 la disoccupazione raggiunge il massimo storico.
Dall’inizio delle raccolte statistiche (1977) non era mai stato toccato un livello così alto. Tra il 2008 e il 2014 il numero di disoccupati è pressoché raddoppiato, passando da poco meno di 1,7 milioni a circa 3,2 milioni. A certificare i nuovi picchi toccati dalla disoccupazione in Italia è Bankitalia, nella relazione annuale. Il tasso è arrivato al 12,7% nel complesso della popolazione e al 42,7% tra i giovani con meno di 25 anni.

Tra il 2008 e il 2011 l’aumento delle persone in cerca di lavoro, secondo i dati di Palazzo Koch, è stato leggermente più contenuto della perdita di posti di lavoro: rispettivamente, circa 400.000 e oltre 500.000 unità. In quel periodo la minore offerta di lavoro, legata all’uscita dal mercato dei lavoratori scoraggiati, aveva contenuto il tasso di disoccupazione, che era salito all’8,4%, dal minimo storico del 6,1% raggiunto nel 2007.

Tra il 2011 e il 2014, invece, a fronte di una perdita di altri 300.000 posti di lavoro, le persone in cerca di impiego sono aumentate di oltre un milione. Tra i giovani il tasso di attività è rimasto stabile al 27,1% grazie alla maggiore partecipazione all’istruzione secondaria e terziaria, che rimanda l’ingresso nel mercato. Tuttavia il peggioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie e l’aumento delle rette di iscrizione hanno scoraggiato le immatricolazioni e indotto gli studenti già iscritti a ridurre i tempi di completamento dei corsi di studio.

La quota dei giovani che non lavora né cerca un impiego è scesa all’11,9%, rimanendo però al di sopra dei livelli che si registravano prima del 2008. Inoltre il numero dei disoccupati di lunga durata è aumentato del 14,8%, passando dal 45,2% del 2008 al 60% delle persone in cerca di lavoro. Bankitalia rileva che il prolungamento della durata media della disoccupazione ha interessato, in modo pressoché omogeneo, tutti i profili professionali.

Il lavoro resta un miraggio soprattutto per i giovani del Lazio: uno su tre (29,1%) fa parte dei cosiddetti Neet (senza istruzione universitaria, senza lavoro e senza formazione). Negli ultimi 12 mesi anche la percentuale di giovani che un lavoro ce l’avevano è crollata dell’8,6%. Una contrazione più alta della media nazionale. Il dato offre una doppia lettura perché, anche se in generale nel 2014 l’occupazione regionale è cresciuta del 3% (+77.000 lavoratori), il tasso di disoccupazione è aumentato di un altro 0,5% arrivando al 12,5%.

Massimiliano Gobbi

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