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Ostia, la pineta lidense ancora vissuta dagli accampamenti abusivi: sale il pericoli dei roghi al suo interno

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Da tempo le pinete di Ostia soffrono il grave problema degli accampamenti abusivi, che destano un forte allarme sicurezza all’interno di queste immense riserve naturalistiche.

Cittadini e associazioni locali denunciano ormai abitualmente la presenza di queste baraccopoli all’interno di questi immensi spazi verdi, sottolineando come le baraccopoli lì presenti violano qualsiasi parametro di sicurezza per tutelare l’ambiente circostante.

All’interno di queste favelas nascoste all’interno della Pineta della Acque Rosse e di Castel Fusano gli occupanti sono per la maggior parte nomadi e stranieri senza fissa dimora, che in questi punti remoti hanno creato delle vere “isole dell’illegalità“. Basti pensare come in questi posti non solo è possibile rintracciare bombole del gas, ma spesso anche fiori di refurtive provenienti da svariate rapine effettuate sul territorio del X Municipio di Roma Capitale e soprattutto in quei quartieri limitrofi a questi parchi.

Ma destano preoccupazione soprattutto le bombole di gas, dove un uso sconsiderato davvero può conseguire un disastro ambientale di immani proporzioni. Situazioni purtroppo già vissute pienamente dal territorio lidense, che quasi ogni anno deve far fronte a grossi incendi nelle pinete di Acque Rosse e Castel Fusano per roghi provenienti da questi accampamenti abusivi: le indagini hanno quasi sempre evidenziato come tanti disastri siano nati per l’uso irresponsabile del gas, usato in queste baraccopoli per cucinare, riscaldare l’acqua o trovare un approssimativo riparo dal freddo durante i mesi invernali. 

Meraviglia come sula questione le istituzioni locali e comunali non hanno dato ampio peso, così come la stessa Regione Lazio abbia evitato interventi su quegli accampamenti presenti nella Riserva Statale del Litorale Romano lungo le rive del fiume Tevere.

Sulla faccenda è intervenuto anche il gruppo locale di Fratelli d’Italia, attraverso le parole di Pietro Malara (capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio del X Municipio di Roma Capitale) e Massimo Lucciola (membro del Direttivo di Fratelli d’Italia X Municipio): “A due anni dal devastante incendio che ha distrutto più di 150 ettari di Pineta, secondo solo a quello del 2000 in ordine di importanza ed estensione, le criticità sono rimaste le stesse. Abbiamo presentato documenti, abbiamo chiesto spiegazioni e informazioni circa gli interventi da mettere in atto, ma ad oggi tutto tace. La pineta continua ad essere “abitata”, gli insediamenti abusivi sono numerosissimi e conseguentemente il rischio di incendi aumenta“.

Proseguono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni: “Evidentemente non si è ritenuto opportuno dare il giusto peso alla documentazione fotografica che abbiamo fornito, evidentemente le bombole del gas sparse nel sottobosco non destano preoccupazione, evidentemente le carcasse degli animali morti nei roghi non suscitano alcuna indignazione.
Abbiamo inoltre evidenziato che la “situazione degli insediamenti abusivi” non riguarda solo la pineta ma molte altre zone del territorio; abbiamo chiesto la convocazione di un Consiglio Straordinario sull’argomento che speriamo venga calendarizzato al più presto. Nell’attesa continueremo, come sempre, a vigilare“.

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