Home » Ambiente » Rifiuti di Roma nei siti militari dismessi, Pasquale Boccia (Città Metropolitana): «Basta stilare elenchi, così si terrorizzano solo i cittadini»

Rifiuti di Roma nei siti militari dismessi, Pasquale Boccia (Città Metropolitana): «Basta stilare elenchi, così si terrorizzano solo i cittadini»

Pubblicato il

Basta usare i rifiuti per battaglie politiche di campanile. Non usa mezze parole il Presidente della Commissione Ambiente della Città Metropolitana di Roma Pasquale Boccia: «In questi giorni si rincorrono notizie spesso prive di fondamento, alimentate dai social, sulla questione dei rifiuti romani. In particolare si parla di siti di stoccaggio e trasferenza in aree militari dismesse».

«Intanto occorre chiarire che le responsabilità sono tutte in capo alla sindaca Raggi, che in oltre tre anni non ha costruito un percorso per uscire dall’emergenza. Adesso è chiaro a tutti che Roma deve risolvere il problema da sola, senza poter ancora utilizzare la Provincia come una pattumiera. Come è chiaro che la Raggi non se n’è fatta ancora una ragione, e prova a trovare soluzioni alternative, fino ad ipotizzare l’utilizzo dell’esercito».

«Ma è del tutto evidente che stilare un elenco di aree militati dismesse o ancor peggio dismissibili non significa in automatico che possano essere trasformate in siti di stoccaggio o trasferenza. Sicuramente non quelle presenti in Provincia, proprio per gli stessi motivi per i quali non si può utilizzare Civitavecchia o altre discariche. Il problema deve essere risolto all’interno della città di Roma, e questo concetto è stato nuovamente ribadito dalla Regione Lazio».

Il caso di Rocca di Papa

«Chi quindi in questi giorni sta utilizzando questo argomento per mera speculazione politica non fa altro che esasperare animi e far inutilmente preoccupare i cittadini. Ad esempio si stanno citando due siti militari dismessi a Rocca di Papa. Bene, detti siti intanto sono dismissibili ( e quindi ancora non immediatamente disponibili ). Dei due il primo, quello sulla vetta di Monte Cavo, quindi difficilmente raggiungibile, ha una superficie complessiva di 161 metri quadri, insomma un appartamento! L’altro, invece, secondo la relazione dei tecnici deve essere assoggettato ad un’indagine ambientale prima di procedere ad un’eventuale dismissione».  

«Domani in Consiglio metropolitano, convocato su nostra richiesta per discutere di ciò, ribadiremo questo concetto: nessuna scorciatoia, la Raggi si assuma tutte le sue responsabilità, e trovi le soluzioni dentro Roma. Non è più tempo di pattumiere di Provincia, ancor meno nei siti militari».

Impostazioni privacy