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Dillo alla Crinzi; tutte si fidanzano, io vengo sempre rifiutata

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Ciao Ale, ti scrivo in una di quelle sere in cui nemmeno le amiche più fidate riescono a tirarti su di morale. 

Mi chiamo Stella (uso questo nome perché noi ci conosciamo già anche se solo attraverso i social) e ho una vita sentimentale che mi sta sfinendo. Continuo a incontrare ragazzi che non si vogliono impegnare perché “sai l’ultima mi ha fatto troppo male, ora voglio solo divertirmi, non voglio cose serie”, alcuni lo mettono in chiaro da subito, altri dopo qualche appuntamento. Ma io mi chiedo, cosa ti costa provare a conoscere una persona senza mettere le mani avanti? Quel che è peggio è che alcuni, dopo il mio rifiuto, li vedo fidanzarsi con altre. E questo mi porta a pensare di non essere mai abbastanza, di non valerne mai la pena per nessuno. Perché con le altre si e con me no?! 

Me la sono sempre giocata, ho rischiato, ho sbagliato, e nonostante le facciate prese, le notti insonni e lo stomaco chiuso, ho continuato a mettermi in gioco per non dovermi chiedere un giorno “chissà come sarebbe andata”. Ma adesso sento che la paura di soffrire sta prendendo il sopravvento e mi sta facendo chiudere a riccio, di nuovo. Le mie amiche, tutte fidanzate tra l’altro e forse anche questo fattore non aiuta, dicono che sono semplicemente molto sfortunata, di non perdere la speranza che da qualche parte un bravo ragazzo che mi aspetta c’è. Stasera di queste frasi fatte non me ne faccio molto. 

Spero che tu riesca a farmi fare un po’ di chiarezza nonostante questa lettera un po’ confusionaria sia solo un piccolo estratto di un discorso ben più lungo. 

Sai le tue parole riescono sempre a darmi un po’ di conforto. 

Un abbraccio Ale, e grazie in anticipo ❤️

 

 

Cara Stella, 

inizio questa lettera rispondendo alla domanda che hai utilizzato come oggetto della mail che mi hai inviato, e cioè: “Cosa c’è che non va?” 

Vediamo un po’; se non sei una persona morbosa, appiccicosa, se dai primi appuntamenti non ti lasci andare sognando ad occhi aperti la scena del vostro matrimonio – e facendo l’errore di renderlo partecipe di ciò – se non ti dimostri immediatamente gelosa, morbosa, se non gli metti a bollire i pesci dell’acquario o il coniglio nano per ripagarlo di un “no”, beh, allora cara la mia Stella, non c’è proprio niente che non vada, e dato che non sei la sola in questa situazione – ma una delle tante – sono più propensa a pensare che tu sia, come sostengono le tue amiche, semplicemente un pochino sfortunata. Che poi aspetta un attimo, scrivo la parola sfortuna e  ho l’impulso di contraddirmi. 

Ti spiego immediatamente: io sono dell’idea che la vera sfiga sia l’avere accanto un uomo che se ne frega, che ci cornifica, che non ci ama per quello che siamo, ma solo per quello che gli facciamo credere di essere. L’incontrare diverse persone che ci piacciono, ma che non corrispondono uguale interesse, non è sfiga, bensì esperienza, e capita più spesso di quanto tu possa immaginare.

Prima che mi alzi da questa sedia e ti venga a prendere a capocciate – affettuose, ma pur sempre capocciate – smetti di pensare di non essere mai abbastanza; non è così, e poi scusami, ma per chi? Forse non sei adatta a quello e a quell’altro, forse a quell’altro ancora, ma chi diamine ha detto che loro siano adatti a te – magari frequentandoli per più tempo ti saresti resa conto di aver davanti solo dei fuochi di paglia – ma soprattutto, chi cavolo ha stabilito che dobbiamo essere necessariamente perfetti per un’altra persona? Nessuno. Anzi, ti dirò, l’amore vero, quello che supera i primi anni, va avanti ancora per altrettanti anni e tanti altri anni ancora, è fatto d’incastri e di una marea di venirsi incontro, altro che solo anime gemelle e ciccipìpuppupù. 

E Stella, hai ragione; il fatto che le tue amiche siano tutte fidanzate non ti aiuta proprio per niente. Ovvio, questa non è una colpa, ci mancherebbe, ma sono certa che, se anche solo una di loro avesse il cuore libero, probabilmente non saresti arrivata a scrivermi questa lettera, non avresti passato notti insonni a piangere addosso e roderti dentro, e di conseguenza non ti sarebbe passato per l’anticamera del cervello di sentirti come in questo momento; in difetto.

Ti do una fantastica notizia. Spalanca gli occhi e leggi qui: non lo sei. Ora stappa pure una bella birra media e brinda alla tua. 

Non trovare “la persona” è routine in questa società dove 99 volte su 100, vince la superficialità rispetto all’impegno vero e proprio – e non solo in amore. Bella società del cavolo! mi dirai. Eh sì, io l’avrei detto in modo più scurrile, ma il senso sarebbe rimasto sempre quello. 

Quindi, dai retta a me: rilassati! Il fatto che chi ti sta attorno sia fidanzato, non deve necessariamente significare che debba esserlo anche tu. Buttarti su una conoscenza che delude e subito dopo su un’altra che non convince, non ti porterà a nulla di buono finché vivrai con la smania di trovare un ragazzo con cui condividere la vita. Anche perché, fidati, e dai retta a una che tra 5 anni ne compirà 40, la frase “la persona giusta arriva quando meno te l’aspetti” ha fondamenta di cemento armato. Ed io ne so qualcosa. 

Spesso accade quando smetti di sperare, quando sei completamente disillusa, quando le aspettative cessano d’esistere, ma soprattutto, quando ci si libera da quella maledetta ansia che prende per mano il terrore di rimanere da soli, quello che altrettanto spesso ci porta a commettere l’errore più grande che si possa fare, sia nei rapporti di coppia che in amicizia: accontentarci. 

Morale della favola – e ora la smetto perché rileggendomi, per un attimo, mi son sembrata mia madre, e questa cosa, ammetto,  mi sta facendo più impressione di Jack Nicholson in Shining – metti fine a questa ricerca “ossessiva”dell’anima gemella. 

Pensa a te, cerca uno svago in più. Se puoi e riesci, trova anche nuove ragazze che spero possano diventare conoscenti e in seguito amiche, con le quali condividere giornate che non siano necessariamente di coppia. 

Dopo ciò, immaginati come uno splendido puzzle. Guardati! Manca un piccolo pezzetto, è vero, ma è solo uno! E cosa vuoi che sia rispetto ad altri migliaia che compongono un qualcosa di meraviglioso. 

E per la cronaca, quel qualcosa di meraviglioso, sei proprio tu. 

P.S. Non smetterti di volerti bene.

N.B. Qualcuno in tasca ha il pezzetto che manca. 

La Crinzi 

 

dilloallacrinzi@ilcorrieredellacitta.it

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