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Dillo alla Crinzi: ‘Non ho più certezze, ma un lavoro precario e lontano da casa’

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Cara Ale, mi chiamo Laura e ho 24 anni. Ti scrivo in un momento particolare della mia vita, anche solo per ricevere qualche parola di conforto o qualche consiglio. Ammiro molto il tuo modo di affrontare le cose e le tue risposte alle lettere sono sempre un bel modo per darmi  coraggio.

Mi sono trasferita al nord da poco più di un mese per andare a vivere insieme al mio fidanzato. Inutile dirti che questa è la scelta migliore che potessi fare, noi stiamo bene insieme, ci completiamo. Ho cercato e trovato un lavoro trimestrale in un ambiente a me completamente sconosciuto,  mentalità diversa, odori e sapori completamente nuovi. 

Adesso il punto è che non ho certezze, il mio contratto scade fra tre mesi e non so se verrà rinnovato, data la facilità con cui vengono assunte nuove ragazze come tirocinanti. In mezzo c’è la voglia di sentirmi completamente indipendente, distrutta da tutte le piccole cose negative che succedono, gravando sulle mie tante spese e molto bassi guadagni.

Vorrei essere più forte e agguerrita ed essere io ad aiutare chi mi sta accanto, non il contrario. Smettere di notare la diffidenza e la freddezza negli occhi della gente del posto. Riuscire a sentire il rumore e il profumo del mare dentro di me anche se non riesco a vederlo. Apprezzare ciò che di bello c’è in questo nord che io non conosco e che un po’ mi spaventa e scoraggia. So che il mio luogo è accanto alla persona che amo, ma vorrei riuscire a renderlo mio a prescindere da lui.

Sapere che forse leggerai la mia lettera già un po’ mi conforta. Spero di riuscire a capire questo posto che ancora non mi appartiene e sistemare la mia vita. Ti ringrazio anticipatamente se tutto ciò avverrà anche grazie alle tue parole. 

Con affetto,

Laura

 

Eh Lauretta biedda, ti comprendo bene, sai?

Fin dai primi anni di vita, il lavoro di mio padre mi ha portata a cambiare spesso città fino a quando ci trasferimmo stabilmente a Genova. Qualche anno dopo, appena ventenne, decisi di seguire quello che ai tempi fu il mio primo vero amore, andando a vivere lontana dal mare, lontana dai miei, ma vicina a lui e ad un’azienda che mi assunse come segretaria.

Insomma, non mi sono mai annoiata e so cosa vuol dire affrontare i frastornanti cambiamenti portati da un trasferimento. L’obiettivo iniziale è quello di renderli routine il più presto possibile, ma perché ciò accada è fondamentale non solo accettare che non ci sarà un solo giorno in cui la terra che profuma di vita trascorsa e famiglia mancherà di meno, ma anche che se l’abbiamo lasciata è perché in quel determinato momento della nostra vita non è stata in grado di darci quello di cui avevamo bisogno.

Lo so, non è facile, e so che te ne sei già accorta; i primi tempi sono devastanti. Cambia il clima, poi i suoni, gli odori, le abitudini, il cibo, l’aria, i colori del cielo, gli accenti, i dialetti che sembrano arabo, cambia il modo di rapportarsi che hanno le persone e proprio per questo, spesso, inutilmente, ci convinciamo d’essere guardati con diffidenza o trattati con freddezza, quando in verità l’unica cosa che ci serve è il tempo; quello per assimilare, conoscere e, ovviamente, farci conoscere.

Certo, se questo paese sommerso dal letame riuscisse a garantirci un futuro dignitoso, anziché farci passare da un contratto precario che fa schifo a un altro ancora peggio, sarebbe sicuramente tutto molto più facile, ma c’è anche da dire che questo schifo ormai è la routine di tanti giovani come noi. Inoltre tu in questo momento, per andare avanti, devi concentrarti e trarre forza dal motivo che ti ha portata a questa scelta: l’amore che ti lega al tuo compagno. Sia chiaro, lungi da me voler fare utopia spicciola, e a dir la verità proprio la sottoscritta, quando si tratta di questi argomenti, viene tacciata addirittura di cinismo. Alla favola dei due cuori e una capanna ho smesso di credere da un bel po’, ma semplicemente perché ho avuto prova che nella società in cui viviamo la capanna viene sfondata a colpi di affitto, bollette, rate, tasse, stipendi da fame, contratti di lavoro trimestrali. Allo stesso tempo, però, penso fermamente che con tenacia, forza di volontà, e ovviamente la persona giusta al proprio fianco, sia possibile costruire una casa vera, dalle fondamenta indistruttibili. Ovviamente per riuscirci ci vuole tempo. Ed eccolo lì che si manifesta nuovamente: il metro di misura che dà ritmo alla nostra vita.

Pensaci! Vi siete trasferiti da poco più di un mese. Cosa vuoi che siano 40/50 giorni, paragonati a una vita intera vissuta in un’altra terra? Niente. Non hai ancora avuto modo di tirare fuori le unghie né tantomeno di apprezzare il buono che hai intorno. Sei ancora completamente accecata dalla malinconia che, per il momento, non ti ha permesso di dare una reale opportunità né a te stessa né al posto in cui vivi e nemmeno alle persone che hai intorno.

Prendi un bel respiro Lauretta, non pretendere tutto e subito e nemmeno troppo da te stessa. Non sentirti in colpa se in questo momento hai bisogno di aiuto e non riesci a darlo, smetti di pensare solo a quel che hai lasciato e concentrati su quello che stai vivendo insieme al tuo fidanzato. Sono certa che ogni pezzetto della vostra nuova vita si metterà al suo posto e potrai considerare “casa” anche il luogo in cui vivi oggi, ma devi essere TU la prima a volerlo. Apri il tuo cuore al nuovo e prendi tutto quello che ti viene donato. E sì, lo so; quello che non conosciamo c’intimorisce, ma alle volte a causa della paura si perdono una marea di occasioni che creano più rimpianti che rimorsi e io non ti auguro né i primi né i secondi, ma tanto coraggio per affrontare il cambiamento che stai vivendo.

Poi sia chiaro, io non sono l’oracolo eh. Magari ti sto raccontando una marea di cavolate, e tra un anno mi scriverai dicendomi che sono una pirla e che nulla è cambiato. Beh, se fosse così, se fossi ancora incredibilmente nostalgica e infelice, convinta che quello non sia il posto giusto e questa non sia la vita che fa per te, allora sarai ancora in tempo per tornare sui tuoi passi.

Solo le persone poco intelligenti non cambiano idea e tu hai tutta una vita per poter prendere strade differenti, decidere se percorrerle fino in fondo oppure tornare indietro. E’ proprio questo il bello della vita: non siamo in gabbia, e ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere chi vogliamo essere e cosa vogliamo vivere, il problema è che ce ne dimentichiamo troppo facilmente.

Tu, invece, tienilo sempre a mente.

 

La Crinzi.

dilloallacrinzi@ilcorrieredellacitta.it

 

 

 

 

 

 

 

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