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Si cade, ma ci si deve rialzare; la prima lettera della rubrica Dillo alla Crinzi

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Ciao Alessandra,

scusami se mi permetto di scriverti ma ti seguo da un po’ e ti ammiro molto. Vedo (minimamente, osservandoti sui social) il lavoro che stai facendo su te stessa e lo ammiro davvero molto.

Sono genovese come te trapiantata a Milano per amore e fino a poco tempo fa per lavoro. Poi a luglio sono stata licenziata e la mia vita è andata in pezzi.

Sono una persona ansiosa, soffro di attacchi di ansia da sempre, ma nell’ultimo periodo tutto è diventato più grande, più difficile.

Una mia amica mi ha parlato del buddismo e ho provato ad iniziare a praticare e a leggere, ma non riesco ad essere costante.

Così mi sono paralizzata, non so cosa voglio fare, non riesco a cercare un nuovo lavoro e sono bloccata.

Probabilmente questa mia mail non avrà molto senso, ma quando guardo i tuoi video sorrido e penso che mi basterebbe un po’ di determinazione in tutto e di sicurezza in me.

Ma come la trovo?

Come rimani così motivata e ottimista?

Scusa per la lunga mail, grazie mille per l’ascolto.

S.

 

Cara S.,

partiamo da una premessa banale, ma fondamentale;  la vita è fatta di alti e di bassi.

In infanzia ci fregano, non ci spiegano che dall’adolescenza in poi sarà una continua battaglia, e probabilmente è proprio questo il problema. Diciamo le cose come stanno: viviamo per almeno un decennio nell’illusione che tutto sia meravigliosamente colorato, dolce, perfetto, quando la verità è che spesso l’esistenza è in bianco e nero, e siamo noi a dovergli dare colore, con il nostro atteggiamento. Questo però lo capiamo successivamente, ovviamente a nostre spese – e che spese!

 

Mi “confido”: da gennaio non avrò più il mio lavoro, quindi come potrai immaginare in questo momento ti comprendo perfettamente. L’ho scoperto qualche settimana fa. Inizialmente è stato un colpo al cuore; ho passato giorni a piangere e a non riuscire a tirarmi su dal letto – ammetto di aver fatto fatica anche a lavarmi i capelli, altro che motivazione e ottimismo di cui parlavi prima. Qualche mattina fa, però, è scattato un qualcosa che oggi mi sta permettendo di reagire.

 

Ecco, S., le disavventure della vita non vanno subite, ma affrontate per essere superate. Ho perso il lavoro? Ok, bel casino visto che senza soldi non si riesce manco a respirare, quindi hai voglia stare qui a piangere mentre il mondo va avanti e io mi riempio di zampe di gallina a causa delle lacrime. L’unica cosa che posso fare è rialzarmi e reinventarmi, impresa comunque non facile in questa società che le opportunità spesso le dona a caso, manco fosse cieca come la fortuna. Però, e ripeto, però, proviamo a vederla così: all’angolo c’è qualcosa di nuovo e diverso che mi aspetta, e non sempre quello che è diverso o nuovo viene per nuocere, anzi! Certe volte il cambiamento porta positività, ma bisogna cercare di affrontarlo con tantissima forza e serenità d’animo,  altrimenti non si potrà mai scoprire cosa ci riserva. Insomma, la mente è alla base di tutto: mantiene la nostra salute, plasma quella che è la nostra quotidianità.

 

Pensa questo: quanto dura la vita di una persona? 80 anni di media, giusto? Praticamente un soffio e mezzo. Ecco, secondo te, visto che abbiamo capito che è fatta di alti, bassi, bassi, bassi, alti, possiamo pensare di viverla subendola? No, certo che no. Reagire è alla base di tutto, comprenderci altrettanto, indagare sul perché siamo avvolti dall’ansia è fondamentale – e questa è una cosa che ti consiglio di fare.

 

Ti svelo un segreto, o meglio, una cosa che ultimamente faccio spesso; alla sera, quando mi metto a letto, qualsiasi sia il mio stato d’animo, ma soprattutto nel momento in cui mi rendo conto d’essere sopraffatta dall’ansia o dai pensieri negativi, cerco di sviare il tutto pensando a situazioni che mi fanno stare bene, momenti piacevoli che ho vissuto, che mi piacerebbe vivere, sogni che vorrei realizzare, e mi concentro talmente tanto sulla cosa che spesso mi capita di percepire le sensazioni che ho provato e che forse proverei se li vivessi realmente. Può sembrare una cavolata, ma credimi, tutto questo mi dà grande, grandissimo sollievo. Prova! Fallo anche tu! Da qui può iniziare il tuo cambiamento, modificando il tuo atteggiamento mentale, cercando di amarti con ogni pezzettino del tuo cuore, smettendo di vedere tutto nero, concentrandoti su ogni elemento positivo che fa parte della tua esistenza – e sono certa che siano davvero tantissimi. In sintesi? La ruota gira, è vero, ma siamo noi i primi a dovergli dare una spinta – sì, hanno dimenticato di sottolinearlo.

 

E la vita? Oh beh, lei sa essere cinica e maledettamente bastarda, ma è IL dono per eccellenza, e per questo va “perdonata”, abbracciata, non sprecata.

Forza!

 

La Crinzi

dilloallacrinzi@ilcorrieredellacitta.it

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