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Fanghi d’alga anticellulite: farli in casa efficacemente e senza disastri

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 Che la cellulite sia donna è risaputo. L’abbiamo capito, ne siamo consapevoli, molte di noi hanno imparato addirittura a conviverci. Io faccio parte delle rassegnate, ma ho deciso di non lasciarle vita facile, soprattutto perché ho capito che trascurarla è sbagliatissimo, e non solo per un fattore estetico – che ammettiamo, è quello che preme di più – ma soprattutto per i fastidi che può provocare, come nel caso della cellulite fibrosa, terzo stadio della stessa. Sono molti i fattori che influiscono sulla sua comparsa: posturali, ormonali – spesso collegati la pillola contraccettiva – la sedentarietà e ovviamente la cattiva alimentazione. Insomma, il 90% delle donne prima o poi avrà a che fare con lei, il restante 10% non si faccia vedere da me perché potrei risultare pericolosa; l’invidia, si sa, è una brutta bestia.
Bando alle ciance, oggi sono qui per parlarvi dei temutissimi fanghi d’alga da fare a casa, che seppur non miracolosi, abbinati a del movimento e a qualche accorgimento nutrizionale, sanno essere molto efficaci. Ad oggi ne ho provati di diversi tipi, ma quelli con cui mi sono trovata meglio sono solo due; i rinomatissimi Guam e i meno famosi Geomar, quest’ultimi acquistabili anche al supermercato a un prezzo vantaggiosissimo, i primi in erboristeria – sono un po’ più cari, se volete risparmiare qualcosina buttatevi su eBay o su Google Shopping. Devo dire dirvi la verità: nonostante la notevole differenza di prezzo, mi sono trovata benissimo con entrambi e le uniche differenze percepibili riguardano la consistenza e la durata di posa.
I fanghi Guam sono più cremosi e vanno tenuti 45 minuti circa – a meno che non scegliate i super veloci da 15 minuti. Quelli Geomar sono più “terrosi” e vanno tenuti in posa 30 minuti.
IMPORTANTE: a prescindere dalla marca che sceglierete, mi raccomando, se avete la pelle delicata o soffrite di fragilità capillare, meglio optare per quelli “a freddo” o drenanti.
Solitamente, quando si parla di fanghi da fare a casa, la maggior parte di noi fa finta di non capire. L’idea di cospargersi di poltiglia color verde tipo Shrek, sporcare, impiastricciarsi, impacchettarsi, è ovvio, non alletta nessuno, ma con un po’ di pratica e con qualche consiglio utile – altrimenti che ci sto a fare qui? – potrà diventare una routine più o meno piacevole, e visti i buoni risultati, credetemi, non riuscirete più a farne a meno. Io ogni anno faccio uno, due cicli e devo dire che nonostante la veneranda età i risultati arrivano sempre e senza passare per Lourdes.
Allora, prendete carta e penna. Per rendere questo iter più facile, vi servono pochissime cose ma utilissime:
1- Un vecchio quotidiano: perfetto per coprire il pavimento. Se doveste perdere pezzi – non di chiappa, mi auguro – eviterete di sporcare.
2 – Un mestolo di legno; detta anche “cucchiara”. Così la chiama mia madre. Non vi servirà per mescolare il sugo, bensì per amalgamare bene la poltiglia verdastra prima di spalmarvela addosso. Detta così fa un po’ senso, lo so.
3 – Un pennello da vernice; i primi tempi utilizzavo le mani. Immaginatevi che scena pietosa. Il bagno diventava una pozza di fango causate dalle mie manacce.  L’utilizzo del pennello vi aiuterà ad essere più precise, veloci e non vi farà sprecare prodotto.
4 – Pellicola trasparente; con quest’ultima, appena finito di dipingervi di fango, dovrete avvolgervi tipo arancina di riso d’asporto. Così avvolti i fanghi non seccheranno, rimarranno cremosi, più facili da risciacquare, attivissimi sulla pelle e voi così plastificate sarete libere di girare per casa, sedervi – cosa non da poco – riceve il pacco Zara che il corriere, con il tempismo di un bastardo, vi consegnerà bussando alla vostra porta appena avrete finito di mettere in posa il tutto. I mariti/fidanzati probabilmente vi guarderanno con sguardo di chi compatisce, voi fate finta di niente e perdonateli; loro certe cose non potranno capirle, mai. Maledetti.
Prima che mi dimentichi, potrete optare anche per dei fantasmagorici pantaloncini di plastica – sia Guam che la Geomar li vendono  – ma io preferisco nettamente la pellicola trasparente; l’usa e getta è molto più comodo.
Vi avviso, durante le prime applicazioni vi pentirete di averli comprati, imprecherete in dialetto strettissimo e probabilmente mi maledirete. Dopo qualche giorno diventerete velocissime e sarete felici di averli iniziati perché la pelle sarà più compatta, morbida, colorita.
Ogni ciclo dura più o meno un mese – più dispendioso se utilizziamo i Guam, assolutamente fattibile con i Geomar. La prima settimana vanno fatti 3/4 volte per poi andare a diminuire fino ad arrivare ad una sola applicazione a settimana. Unire a questo anche un po’ di attività fisica che fa bene ai glutei, ma soprattutto alla mente, crea ovviamente un’alleanza perfetta.
Allora, che dite? Vi ho convinte? Sappiatemi dire, ma ricordate che, anche quando si ha poco tempo, anche quanto tra casa, lavoro, famiglia, siamo totalmente assorbite, è giusto cercare di trovare anche un po’ di spazio da dedicare a noi stesse. Facile a dirsi ma non a farsi, direte voi. Lo so, ma almeno proviamoci.
Alessandra Crinzi

 

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