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ARCHEOLOGIA: AD ARDEA LO SBARCO DI ENEA?

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castrumardeaSi è svolto ieri a Roma un importante convegno archeologico al cui centro erano posti tesori di Ardea. A commentare la notizia Giosuè Auletta, tra i massimi esperti del territorio rutulo. “Il poeta Virgilio, duemila anni fa, lo aveva scritto nell’Eneide: grande è il nome di Ardea. L’Accademia più prestigiosa d’Italia, quella dei Lincei, ha dedicato una giornata di studio alle ultime scoperte archeologiche nel territorio di Ardea, l’antica città dei Rutuli e la patria del re Turno. Nella sala convegni di palazzo Corsini, a Roma, ieri c’erano nomi prestigiosi dell’archeologia laziale (Mario Torelli, Paolo Sommella, Fausto Zevi, Romolo Augusto Staccioli) insieme ad archeologi provenienti da ogni parte del mondo. Tra le 300 persone che hanno partecipato al convegno c’era anche un gruppo di cittadini di Ardea e di Pomezia, la giornata di studio è iniziata con le relazioni degli archeologi Francesco Di Mario, A. Arena, C. Rossi, P. Lulof, S. Tortorella che hanno presentato le ultime novità degli scavi archeologici di CASTRUM INUI dopo 15 anni di studi e di continue rielaborazioni”, ha dichiarato Auletta. Finite le relazioni degli archeologi, molto tecniche e dettagliate, c’erano tutte le premesse per le sconvolgenti interpretazioni del prof. Mario Torelli che hanno rimesso in discussione quelle che sembravano le certezze, finora acquisite, del mito di Enea nel Lazio a cominciare dal luogo del mitico sbarco. “Se c’è un luogo – ha sostenuto Mario Torelli – che ha accolto il mitico Enea nel Lazio, dopo lo sbarco, questo è Ardea: le testimonianze archeologiche si trovano, fino a prova contraria, nel santuario virgiliano di Castrum Inui”. INUUS, la misteriosa ed oscura divinità arcaica dei Rutuli di Ardea, è la chiave di interpretazione, secondo Mario Torelli, delle complesse e profonde relazioni tra mito e storia, cultura ed identità locale, ideologia e potere. Mario Torelli si è spinto fino al punto di interpretare la primordiale divinità di Ardea come Enea Sol Indiges mettendo a confronto il patrimonio archeologico di Ardea con quello dell’antica Lavinium. “Le diverse interpretazioni – ha concluso Auletta – sono il sale della ricerca archeologica e sono tutte legittime soprattutto quando c’è la volontà di confrontarsi con chi la pensa diversamente: è quello che farà Mario Torelli quando verrà ad Ardea il 24 gennaio 2014 per incontrare i cittadini del nostro territorio nell’ambito degli incontri organizzati dall’ARTE della MEMORIA al museo Manzù di Ardea, centro di interpretazione dell’Ecomuseo Lazio Virgiliano. Le ricerche archeologiche, con le loro presentazioni ed interpretazioni, sono di fondamentale importanza per la conoscenza del nostro patrimonio culturale a fini sociali, educativi, turistici ed economici”.

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