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ARTE PER TUTTI: L’ARCHEOLOGIA DIVENTA ACCESSIBILE

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“ARTE PER TUTTI” è un progetto che nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e la Blindsight Project (Onlus no profit per disabili sensoriali) e in questo ambito si colloca l’iniziativa denominata “WEEK END A CASTRUM INUI: archeologia, cultura, arte ed enogastronomia accessibili”, che avrà luogo dal 10 al 12 dicembre, ad Ardea.\n\n“Il patrimonio artistico e archeologico è un bene universale e come tale deve essere reso fruibile a tutti – ha dichiarato la Dott.ssa Marina Sapelli Ragni, Soprintendente per Beni Archeologici del Lazio – Occorre abbattere tutte le barriere, iniziando da quelle sensoriali, permettendo ai visitatori con disabilità di vivere l’arte avvalendosi di tutti i sensi, al di là di ogni possibile impedimento. Si tratta di un nuovo concetto di fruibilità delle aree archeologiche e di multidimensionalità dell’espressione artistica che la Soprintendenza Beni Archeologici del Lazio sta già da qualche tempo portando avanti in alcuni siti archeologici, con coraggiose sperimentazioni che stanno dando risultati promettenti e incoraggianti.”\n\n“Nel sito archeologico Castrum Inui di Ardea – ha aggiunto il funzionario di zona Dott. Francesco Di Mario, direttore degli scavi del sito – è stata allestita, durante l’estate, la prima visita archeologica sensoriale, consentendo ai visitatori non vedenti di esplorare con il tatto parti delle strutture archeologiche rinvenute, ed una serie di riproduzioni di manufatti antichi: vasellame, decorazioni architettoniche e terrecotte votive. Agli oggetti antichi sono state “affiancate” opere d’arte moderne (sculture e mosaici) i cui autori, oltre ad esporre e spiegare le tecniche di realizzazione e i “significati”, consentivano e guidavano la loro percezione tattile. Una sperimentazione simile è stata effettuata anche nell’area archeologica di Satricum, in provincia di Latina, dove la visita è stata condotta sui resti del Tempio di Mater Matuta con ricostruzioni tridimensionali dell’area sacra. E trattandosi di un progetto di tipo “sensoriale”, gli altri sensi (udito, olfatto e gusto) sono stati “interessati” con un concerto del Maestro Uto Ughi, ed una degustazione enogastronomica.\n\nIn continuazione con quanto già fatto, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e la Blindsight Project, con la collaborazione del Comune di Ardea, hanno organizzato per il mese di dicembre una nuova “manifestazione multisensoriale”, proponendo sia la visita tattile ad aree archeologiche e musei, che eventi di tipo culturale, artistico, musicale ed enogastronomico. Per l’occasione è stata coinvolta la Raccolta Manzù di Ardea (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), che, in via eccezionale, consentirà una visita tattile delle opere scultoree del maestro Giacomo Manzù, e il Museo Civico di Nettuno.\n\n“Lo scopo che ci si prefigge è ambizioso – ha proseguito il dr Francesco Di Mario – tentare di abbattere le barriere sensoriali, permettendo a chi non può vedere, di godere dell’arte e dell’archeologia utilizzando altri sensi. Tutto ciò dovrebbe essere preliminare alla realizzazione di percorsi stabili destinati a soddisfare ogni specifica esigenza anche di visitatori con altre problematiche particolari. E a tale riguardo si stanno anche studiando metodi e tecniche per rendere “comprensibili” anche quelle “opere d’arte” sinora “vietate” ai disabili visivi, quali ad esempio affreschi murari e pitture, attraverso riproduzioni appositamente realizzate, cercando di abbattere quelle “problematiche” sensoriali che inevitabilmente pongono limiti all’utente disabile nel conoscere e apprezzare l’arte e l’archeologia.\n\n“Il nostro è un progetto che vuole raggiungere gli obiettivi principali della Blindsight Project, cioè l’accessibilità anche nell’arte e nella cultura, per tutti indistintamente, e l’integrazione sociale con totale autonomia della persona disabile – ha affermato Laura Raffaeli, rimasta cieca del tutto in seguito ad un incidente e presidente fondatrice della Blindsight Project – Poter toccare l’arte, sia archeologica che contemporanea, per noi disabili visivi è importantissimo: il nostro mondo è in 3D, cioè tridimensionale, per vedere noi dobbiamo quindi toccare tutto e spesso non è possibile farlo. Avere, quindi, questa possibilità, è un grande privilegio, ma anche un importante obiettivo raggiunto, od ostacolo abbattuto nel difficile percorso dell’abbattimento delle barriere, un percorso intrapreso da anni dalla Blindsight Project affinché si possa avere un mondo accessibile a tutti, non solo ai disabili. La preziosa intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio permetterà di progettare e portare avanti molte iniziative all’insegna dell’archeologia, dell’arte e della multisensorialità. “Arte per Tutti”, non è solo un progetto artistico ma rappresenta soprattutto un grande esempio di democrazia e di civiltà, abbattendo per prime quelle barriere invisibili che sono le barriere mentali. E’ una testimonianza di un’Italia artistica, civile, colta ed evoluta, un messaggio che vorrei arrivasse all’estero, dove per una persona cieca è normale fare tutto questo: se da noi è ancora una novità, bene allora c’è tanto da fare, con “Arte per Tutti” abbiamo cominciato.”

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