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Cinema: ‘Un profilo per due’, dal 31 agosto la nuova divertente e riuscita ‘commedia degli equivoci’

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Con sagace intuizione, Stéphane Robelin aggiunge un ingrediente inconsueto e spiazzante al minestrone riscaldato, nondimeno sovente saporito, della classica commedia degli equivoci e del sempreverde lui lei l’altro.
Il quasi ottantenne Pierre, che riscopre nel colpo di fulmine internettiano i sentimenti forti e la voglia di vivere perduta rimanendo vedovo, era una carta cinematografica finora rimasta coperta, capace – ben giocata – di rinnovare un’alchimia fin qui consolidata, decretando l’originalità e il buon successo di “Un profilo per due” (Un profil pour deux), coproduzione franco/belga/tedesca in uscita in Italia il prossimo 31 agosto.

Alex (Yaniss Lespert), bravo ragazzo prossimo alla trentina, ma ancora alla ricerca di cosa fare da grande, uscito una sera per festeggiare la sua prima pubblicazione editoriale, finisce per accompagnare a casa Juliette (Stéphanie Crayencour), non in grado di guidare, sopraffatta dall’alcool. Vuoi per tenerezza che per gratitudine nasce una storia e lui va ad accasarsi da lei, che vive coi suoi e non pare aver messo definitivamente alle spalle la propria liaison precedente.

La madre di Juliette, che lo vede ogni giorno a casa sfaccendato, cerca di stimolarlo trovandogli dei lavoretti, mentre Alex vorrebbe dedicarsi alla stesura di un improbabile soggetto (non remunerato) commissionatogli da un produttore. Decide così di provare a prendere due piccioni con una fava e manda Alex a dare lezioni di internet al nonno di Juliette.

Pierre si trascina trasandato nel proprio appartamento, dove tutto rievoca una vita felice con la moglie che lo ha lasciato prematuramente per malattia, privandolo della voglia di continuare a vivere. Non esce mai e pare ormai voler accelerare i tempi del ricongiungimento con l’amata moglie.
Accetta malvolentieri Alex e le sue lezioni svogliate a uno studente disinteressato, che non coglie l’utilità dello strumento propostogli.
I due non empatizzano, ma la scoperta che esista la possibilità di chattare con persone distanti, improvvisamente ridesta la curiosità di Pierre, scuotendolo dallo stato di abulia cui s’era consegnato da due anni.
Alex nel mostrargli la versatilità del laptop si scatta una foto, così a lezione conclusa Pierre, una volta vinte remore e vergogna, decide che sia più consono quel viso giovane del proprio, per presentarsi nei siti di cuori solitari che comincia a frequentare con crescente interesse.
Pierre sembra improvvisamente rinato e nelle sue scorribande concentra le proprie attenzioni su Flora63 (Fanny Valette), che gli ricorda in qualche modo l’amata congiunta perduta.
Non gli mancano modi e argomenti per corteggiarla, tanto da riuscire a far breccia nel suo cuore; ma quando la relazione evolve al punto da passare a un incontro personale, Pierre si vede chiuso all’angolo e deve necessariamente coinvolgere la faccia giovane con cui è conosciuto, Alex.
Questi s’indigna e non vuole assolutamente saperne, ma infine acconsente ad un singolo incontro, che malgrado le sue intenzioni non resterà tale, anche perché Flora non gli rimane del tutto indifferente.

Al di là dell’introduzione del fattore età e del condimento tecnologico-social che lo colloca nei tempi che viviamo, lo stesso Robelin non fa mistero che la sua commedia strizza un po’ l’occhio al Cyrano de Bergerac di Rostandiana memoria, dove il forbito poeta Cyrano era l’autore-velina dei versi che facevano innamorare la bella Rossana di Cristiano.

Un cast ben scelto e guidato affianca il collaudato mattatore della commedia francese Pierre Richard (La capra, Alto biondo e…), fornendo un’interpretazione misurata e credibile, nonostante la situazione scabrosa rappresentata, si da consentire al regista di gestire con grazia e maestria la commedia degli equivoci messa in scena.

Il cast: Pierre Richard, Yaniss Lespert, Fanny Valette, Gustave de Kervern, Stéphane Bissot, Macha Meril, Pierre Kiwitt, Anna Bederke

GiBo

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