Home » Cultura » L’appoggio, il nuovo racconto di Nicola Genovese

L’appoggio, il nuovo racconto di Nicola Genovese

Pubblicato il

Eccoci al nuovo appuntamento settimanale con i racconti di Nicola Genovese, autore dei romanzi “Il figlio del prete e la zammara”,  “Il nipote del prete” e “Lipari-La Rinascita”.

Questa volta si tratta di un racconto che parte dal passato, ma che si ricollega alla realtà quanto mai attuale.

L’APPOGGIO

Nel gergo comune ha tanti significati: sostegno a una persona, appoggiarsi a un bastone, aiuto, protezione ecc, ma questo del mio racconto ha un significato ben diverso: parlo del contatto fisico tra un uomo e una donna.

Ricordo che da ragazzo, in luoghi affollati come autobus, metro, cinema, spesso le donne si sono sentite strusciate o palpeggiate da estranei.

Le reazioni sono state tra le più strane: violenza, insulti, disgusto, indifferenza e a volte anche piacere.

A La Spezia, città “marinara”, ho vissuto i primi anni della mia giovinezza. Nell’Arsenale della Marina Militare prestavano servizio centinaia di marinai che durante la libera uscita invadevano strade e locali pubblici.

Erano gli anni ’70 e nei cinema si entrava a tutte le ore, non c’erano posti numerati e tante persone stavano in piedi durante tutto lo spettacolo.

In occasione di proiezioni di film famosi, nelle ore di maggiore affollamento, spesso si udivano donne che urlavano: “Mascalzone, farabutto, schifoso!” e subito si accendevano le luci in sala.

La proiezione veniva interrotta, poiché alcuni marinai si erano appoggiati con i loro “arnesi” al fondoschiena delle donne.

Accorrevano quindi le “maschere”, che li buttavano fuori.

Chissà quante altre donne, per vergogna o piacere, se ne stavano zitte.

Dopo molti anni mi sono trasferito a Roma.

In questa grande metropoli, tutti i giorni se ne raccontavano di cotte e di crude.

Molestie, scippi, aggressioni…

Ricordo che un giorno, mentre mi recavo a S. Pietro a bordo del bus 64, strapieno di gente, due straniere urlavano a squarcia gola: “Help!…Help!”

L’autista aveva subito fermato il mezzo nel caos del traffico cittadino. Due balordi erano scesi di corsa dileguandosi in mezzo alla folla.

Le giovani donne avevano avuto una crisi di nervi e piangevano a dirotto. Una di loro era stata derubata del borsellino, mentre l’altra era stata “puntata”, molestata e palpeggiata pesantemente.

Purtroppo nessuno dei passeggeri era corso in loro aiuto.

Arrivata la polizia, gli agenti si erano limitati a stendere un verbale verso ignoti, e subito dopo avevano condotto le ragazze alla vicina Questura per firmare le denunce.

La prassi era stata rispettata!

Purtroppo scene come queste si registravano tutti i giorni sia sui bus che sulla metro.

Le molestie sessuali sono tristemente argomenti di attualità in tutto il mondo.

In Giappone per proteggere il sesso femminile da palpeggiamenti e appoggi le imprese ferroviarie hanno limitato l’accesso ad alcune vetture della Metro a sole donne.

Da noi, a distanza di anni, le cose si sono invertite, anche se per scopi diversi da quelli puramente sessuali.

Adesso su questi mezzi circolano donne professioniste, abili ed addestrate.

Sono loro che si appoggiano alle spalle degli uomini, facendo sentire i loro seni, in particolare durante le frenate del mezzo.

Sono eleganti, ben pettinate e profumate.

L’occhio meno attento fa fatica a distinguerle se sono italiane o di provenienza Sinti o Rom.

Come dicevo, si appoggiano alle spalle, chiedono scusa in caso di brusche frenate, e quando meno te lo aspetti……il gioco è fatto!!! Non appena scendi dal mezzo il portafoglio o lo smartphone hanno preso il volo, così come la “gentile signora”.

Ormai non si salva più nessuno!

Sarebbe auspicabile che almeno sulle linee più frequentate venisse inserita la figura del bigliettaio come avveniva negli anni ‘60.

Si otterrebbero così due vantaggi: un deterrente per i malintenzionati e una sensibilissima riduzione dei viaggiatori “portoghesi”.

I romani di una certa età ricorderanno l’attore Aldo Fabrizi nei panni del bigliettaio in un carosello del 1961!

Oggi purtroppo, il “buon senso” spesso non va d’accordo con la “mala politica”.

 

Nicola Genovese

I romanzI di Nicola Genovese sono reperibili su Ibs libri, oppure richiedendolo direttamente all’editore Aulino Tel.3284793977 oppure via e-mail:info@Aulinoeditore.it

Impostazioni privacy