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L’Orchestraccia candidata al Premio Tenco 2016. Intervista Fabrizio Lo Cicero percussionista apriliano e coproduttore di “Canzonacce”

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L’Orchestraccia candidata al Premio Tenco 2016. Intervista Fabrizio Lo Cicero percussionista apriliano è coproduttore del disco “Canzonacce”
L’Orchestraccia è in lizza per il Premio Tenco edizione 2016. La band romana nota per il suo cantare in “romanaccio” si compone di Marco Conidi, Luca Angeletti, Giorgio Caputo, Edoardo Pesce, Gianfranco Mauto, Salvatore Romano e del famoso percussionista apriliano Fabrizio Lo Cicero, che nell’ultimo disco ha collaborato con la produzione.
Bel momento per il gruppo che sul palcoscenico appronta canzoni irriverenti, ironiche con le quali richiama sempre un grandissimo pubblico e di cui Fabrizio Lo Cicero è componente fisso ormai da due anni.
Il cespuglio corvino che corona il mento prominente, certamente, celerà il vigore e l’energia che mette e impone nelle cose che fa. Il guizzo di quei occhi, sottili solo per acume, è veloce e quasi inafferrabile perchè la vivacità mentale che li conduce è indoma.

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Fabrizio Lo Cicero, classe 1979, si racconta dopo la notizia della candidatura ad uno dei premi musicali più prestigiosi, raggiunta come produttore e musicista dell’Orchestraccia.
Durante l’intervista Fabrizio, sintetico ma eloquente com’è, si racconta, davanti al desolato taccuino affamato di cose nuove e stimolanti. La penna, in gel di inchiostro nero, scorre come la pinna di un delfino sullo sfioro di un manto di mare siciliano alle sue parole e la prima domanda che sorge spontanea è: – Che mi dici di questa notizia e che cosa significa suonare le percussioni e cosa significa per te e chi sei tu quando hai sotto le mani quella pelle annerita dai colpi di polpastrelli appassionati? “Sono felice e orgoglioso sia personalmente sia come componente del gruppo. Ho iniziato con la batteria, mi ha sempre affascinato il ritmo. Anche quando suono ( “male” aggiunge severo com’è con sé stesso) chitarra e pianoforte mi rendo conto che il pensiero non è melodico ma ritmico, un pò come chi parla inglese ma pensa in italiano. Sono passato alle percussioni perché sono piu’ colorate: hai molte più possibilità e molti più suoni a disposizione rispetto alla batteria. Quando ho sotto le mani la pelle annerita dai polpastrelli come dici te sono me stesso, è la cosa più naturale che c’è, senza saperlo o senza pensarci, il ritmo, il tempo è una cosa che abbiamo dentro da sempre, il cuore batte a tempo, camminiamo a tempo e respiriamo a tempo, io non faccio altro che trasmetterlo con uno strumento musicale”.
Quindi non è errato affermare che segui il tuo cuore in tutti i sensi, ritmici per la vita biologica e musicale. – Raccontami della tua formazione personale e artistica: “Sono nato il 28 maggio del 1979, come puoi immaginare con gli studi non ho avuto un rapporto di amicizia, ho un diploma di ragioneria preso con i punti.
“La mia formazione musicale è la piu’ sbagliata del mondo, non ho mai studiato con un maestro, ne ho cambiati 3 o 4 da piccolo. All’inizio stavo ore ed ore a provare, ascoltavo di tutto e cercavo di riprodurlo, ora passo giornate su youtube seguendo metodi. Sono circa 15 anni che lavoro con Marco Conidi il quale mi ha dato la possibilità di stare assieme a musicisti professionisti e da loro ho imparato molto: non solo la tecnica ma anche il metodo giusto di come affrontare le prove, il concerto e la composizione”.
– Parlaci del tuo incontro con l’Orchestraccia “Non c’è stato un vero e proprio incontro con L’Orchestraccia, facevo parte dello staff di Marco Conidi lo seguivo come tecnico e poi come musicista, posso dire che ho visto nascere il progetto, come tutti, ho scommesso su di esso.
Il concerto del Primo Maggio a piazza San Giovanni è una cosa che non si puo’ spiegare, 700.000 persone che strillano dal vivo e moltissime altre da casa ( il concerto è trasmesso da RAI 3) fanno chiudere lo stomaco anche al piu’ duro del mondo.”
Leggendo la biografia de L’Orchestraccia scopriamo che è un progetto nato a Roma nel 2010 che vede coinvolti diversi artisti della scena italiana, da attori, a musicisti, a cantautori a performers. Sono Luca Angeletti,  Giorgio Caputo, Marco Conidi,  Edoardo Pesce e tanti altri che si aggiungono al nucleo originario di volta in volta. Ad accompagnarli, una band composta da   Gianfranco Mauto, Salvatore Romano, Claudio Mosconi, Cristiano De Fabritiis, Gianluca D’Alessio Francesco Fratini, Alessandro Vece. Lo spunto è quello di interpretare nuovamente canzoni di autori romani a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento).
Così il gruppo musicale ora è in attesa della consegna del premio che avverrà dal 20 al 22 ottobre, presso il Teatro Ariston di San Remo. La rosa dei giurati è composta di Giulia Cavaliere, Angiola Codacci Pisanelli, Ciro De Rosa, Salvatore Esposito, Federico Guglielmi, Ambrosia Jole Imbornone, Felice Liperi, Giorgio Maimone, Elisabetta Malantrucco, Luca Minutolo, Giorgio Moltisanti, Michele Neri, Elena Patacchini, Alessia Pistolini, Andrea Podestà, Stefano “Bizarre” Quario, Paolo Talanca, Marco Villa, Giorgio Zito, più Enrico de Angelis, direttore artistico del Club Tenco.
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Marina Cozzo

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