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UN CONCERTO PER CELEBRARE LA GIORNATA EUROPEA DELLA MUSICA AL MUSEO MANZÙ DI ARDEA

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LOCANDINA CORRETASi terrà il 22 giugno alle ore 18.30 presso il museo Manzù di Ardea, in via Laurentina km 32, un concerto per celebrare la giornata europea della musica. Il concerto sarà diviso in due parti. Nella prima parte si esibirà il duo Toffoli-Ruffini. Il duo è pianistico. Entrambi diplomati presso il conservatorio di musica Santa Cecilia di Roma ed entrambi docenti di pianoforte nelle scuole medie ad indirizzo musicale. Il Maestro Maria Paola Ruffini ha una carriera ricca sia come solista sia in formazione, esibendosi anche in trasmissioni Rai. Il Maestro Riccardo Toffoli si è perfezionato all’Accademia di Firenze, ha accompagnato la Corale di Nettuno, il coro dei Liberi Cantores, il coro Cantintondo e il coro della scuola Germanica di Roma. Ha al suo attivo concerti sia come solista sia in formazione. E’ in formazione stabile con il violinista Gabriele Giombini. Il duo presenterà un programma di “danze”. Melodie e ritmi celebri che sono stati reinterpretati dai più grandi compositori del tempo, con degli assaggi classici, romantici e contemporanei. Si ascolteranno quindi valzer, tarantelle, polke, mazurche, danze slave ed ungheresi, habanere tutto pescato dal grande repertorio della musica popolare e rimescolato dai più grandi compositori: Dvorak, Brahms, Rachmaninov, Gavrilin, Reger ecc. E’ l’occasione per rendere maggiormente “europea” la festa della musica con uno sguardo alle tradizioni di ciascuna terra. La seconda parte vede in scena i cantanti. Il maestro Roberto Berti, concertista, accompagnerà al pianoforte le cantanti Silvia Borgognoni e Daniela Ettorre in deliziosi e gradevolissimi scenari lirici oltre che della più bella musica italiana ed europea di tutti i tempi. L’evento sotto la direzione artistica di Ben Iorillo, è stato promosso dal quindicinale Il Giornale del Lazio, l’associazione Pianeta Musica, l’Associazione C.S.T. con la collaborazione logistica dell’associazione Kammermusic. L’ingresso è libero e oltre alle note degli artisti, gli sguardi non possono che andare sulle preziose sculture che ci ha lasciato il maestro Manzù e che il museo custodisce gelosamente.

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