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UNIVERSITA’ DI POMEZIA: TUTTE LE NOVITA’

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Università a Pomezia: sì, no, forse, boh? Le voci che in questi ultimi giorni sono girate intorno alla sede universitaria pometina sono state moltissime, ed hanno ottenuto l’unico risultato di confondere le idee agli studenti, i quali – preoccupati – sono arrivati a credere che, nel migliore dei casi, avrebbero potuto seguire i corsi già iniziati a Pomezia, ma avrebbero dovuto sostenere i vari esami a Roma. Nella peggiore delle ipotesi, invece, sarebbero addirittura dovuti andare alla ricerca di una nuova Università, visto che quella ospitata nel Campus di Selva dei Pini sarebbe diventata privata, quindi inaccessibile alla maggior parte degli studenti a causa degli alti costi.\n\nMa queste notizie, circolate anche su importanti quotidiani, si sono rivelate infondate. Si è infatti svolto ieri a Roma un importante incontro tra i soci dell’Università di Pomezia, rappresentati dal Sindaco Enrico De Fusco e dal Presidente del Consorzio Universitario Piergiorgio Crosti, ed il Magnifico Rettore de “La Sapienza” Frati, dal quale sono emerse conferme e novità positive. La prima certezza è che il rapporto tra la storica Università romana ed il Campus pometino non solo non verrà interrotto, ma sarà addirittura migliorato. Questo grazie alla decisione di mettere in liquidazione il Polo Universitario, organo che aveva agito come intermediario tra il Comune di Pomezia e La Sapienza, creando non pochi problemi sia di natura economica che gestionale.\n\nLa messa in liquidazione del Polo è stato un segnale forte, che ha dimostrato che la collaborazione non solo non si era mai persa, ma si è addirittura rafforzata, arrivando alla decisione di scegliere di comune accordo le facoltà da istituire a Pomezia.\n\nIl rapporto tra le due parti diventa quindi diretto tra Consorzio Universitario Selva dei Pini (ossia il Comune) e La Sapienza. La differenza rispetto al passato consisterà nella tipologia dei corsi che verranno gestiti dall’Università romana. Dall’esperienza pregressa e dallo studio del tessuto industriale del territorio, è infatti stato deciso di puntare su facoltà scientifiche come Scienze Infermieristiche (che ha già riaperto le iscrizioni anche per le matricole) e sulle nuove Farmacia e Scienze Biologiche. Non si hanno ancora notizie certe per la facoltà di Economia e Commercio, che a Pomezia attualmente ha il corso di Innovazione tecnologica, certificazione di qualità e politiche ambientali. Altra importante certezza è che i nuovi corsi non si limiteranno più alla durata triennale, ma consentiranno di conseguire anche la Laurea Specialistica senza spostarsi in altre sedi.\n\nNelle intese con La Sapienza non sono rientrate le facoltà umanistiche, per una scelta di convenienza da parte di Roma.\n\nL’amministrazione pometina, Sindaco De Fusco in testa, in collaborazione Crosti, ha quindi deciso di dare anche questa opportunità agli studenti del luogo rivolgendosi ad altri Atenei. La risposta positiva è arrivata dalla LUM, Libera Università Jean Monnet di Bari. Si tratta di un’Università privata che, nella sede principale, ha costi certamente non alla portata di tutti, ma che, grazie ad una mediazione che ha quasi dell’incredibile, ha accettato di portare varie facoltà a Pomezia – tra cui quella di Giurisprudenza, che inizierà i corsi già questo autunno – garantendo gli stessi costi dell’Università pubblica. In parole povere, gli studenti pagheranno esattamente quanto avrebbero pagato se la facoltà fosse stata gestita dalla Sapienza. A quella di Giurisprudenza si aggiungeranno a breve (ma non prima di settembre), altre facoltà di natura umanistica, al momento in trattativa. Anche questi saranno corsi che daranno la possibilità di conseguire la laurea quinquennale.\n\n“Abbiamo fatto una scelta precisa sia con La Sapienza che con l’UMS”, ha spiegato il Sindaco Enrico De Fusco – Per quanto riguarda l’Ateneo romano abbiamo scelto di puntare su facoltà che abbiano attinenza con le peculiarità del nostro territorio, dove le industrie e le aziende sono prevalentemente a carattere scientifico. Per non scontentare tutti quei ragazzi che volevano iscriversi a facoltà di natura umanistica, vista l’impossibilità di raggiungere un accordo con La Sapienza che fosse soddisfacente per entrambe le parti, abbiamo provato a sentire altre Università. Quella che ci ha offerto le possibilità migliori è stata proprio l’UMS di Bari. E’ vero che è privata, ma è un’Università di tutto rispetto, da dove provengono anche nomi illustri. La cosa incredibile è che ha accettato la nostra richiesta di contenimento dei costi, che non potranno superare quelli delle Università statali”. Sono quindi molto soddisfatto di come stanno andando le trattative, anche perché i nostri ragazzi, alla fine del percorso che li porta alla laurea triennale, non saranno più costretti a cambiare sede nel caso volessero prendere la specializzazione”. Senza contare che, quando tutti i particolari degli accordi in atto verranno definiti, dovrebbero esserci più facoltà rispetto a quelle attualmente presenti… “Sì, alla fine l’offerta didattica sarà più articolata. E’ vero che alcuni indirizzi non saranno più presenti”, ha spiegato l’Assessore all’Università Alessio Caporaletti, “ma, come già spiegato in passato, chi ha già iniziato continuerà i corsi fino alla naturale scadenza. Le facoltà che andranno via saranno quelle che hanno riscontrato meno successo, quindi con meno iscritti, e lasceranno posto a corsi più adatti ad un rapido inserimento nel mondo del lavoro direttamente sul nostro territorio”. La soddisfazione dell’Assessore è tangibile, visto che il risultato raggiunto potrebbe portare davvero il Campus a quell’eccellenza auspicata sin dall’epoca Zappalà.

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