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Vuoi specializzarti in mediazione culturale a Roma? Puoi farlo all’interno delle università telematiche

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Mediazione culturale è un ambito sempre più ambito, per i possibili sbocchi lavorativi che offre. Molte persone scelgono di intraprendere questo percorso di studi e di specializzarsi in mediazione culturale, prevedendo per il loro futuro la professione di mediatore culturale.

Una delle principali città italiane per specializzarsi in questo settore è la capitale: optare per un’università telematica Roma è una scelta gettonata e garantisce una qualità di insegnamento elevata, che si adatta bene alle responsabilità che un mediatore culturale avrà.

Per diventare mediatore culturale serve aver conseguito innanzitutto un diploma di scuola superiore. A questo punto ci si può indirizzare verso il percorso apposito, che prevede la frequentazione di specifici corsi di mediazione culturale, durante i quali agli studenti viene insegnato tutto il necessario per poter svolgere la professione al meglio.

Prima di intraprendere questo percorso è bene capire anche cosa fa il mediatore culturale nello specifico. Questa figura professionale si occupa di mediare le relazioni tra culture diverse. Da ciò si può capire quanto sia importante, ad esempio, la conoscenza di altre lingue oltre all’italiano, indispensabili per poter comprendere non solo il contenuto, ma anche le sfumature di quanto detto dagli interlocutori.

Il mediatore deve inoltre avere buona conoscenza dei diritti umani, con l’obiettivo di farli rispettare in ogni condizione. Deve conoscere la cultura dei paesi con i quali si troverà a lavorare, presupposto fondamentale per poter instaurare un buon rapporto.

L’habitat di chi sceglie di specializzarsi in mediazione culturale saranno i contesti multiculturali. Al professionista sarà affidato il compito sia di dialogare con i cittadini, sia di dialogare con le istituzioni. Si tratta di una professione che offre una carriera costellata di soddisfazioni ed anche un percorso lavorativo di responsabilità.

In base al settore in cui si andrà a lavorare si potranno avere dei ruoli diversi. Si potrà trovare posto, ad esempio, in centri rivolti ai cittadini di culture diverse dalla nostra, ma anche nelle istituzioni internazionali, trovando posto per esempio come traduttore di conversazioni che si tengono tra funzionari di nazioni diverse.

Università tradizionali ed università telematiche mettono a disposizione corsi di qualità per poter diventare mediatore culturale. La formazione è importante per poter rispondere alle sfide lanciate dalla professione e senza una buona preparazione non si avranno gli strumenti per supportare la crescita della propria carriera lavorativa.

Tra le principali università online in Italia va segnalata Unicusano, che offre un master di I livello specifico per mediazione interculturale, della durata complessiva di 1.500 ore e suddiviso in moduli per un apprendimento organizzato.

L’università telematica Niccolò Cusano è diventata uno dei punti di riferimento del settore delle università online negli ultimi anni, grazie alla qualità della sua formazione ed all’ampia gamma di corsi di laurea e di master disponibili.

La possibilità di accedere al materiale di studio attraverso la piattaforma online, sulla quale il materiale stesso viene caricato all’inizio del corso, e l’assenza dell’obbligo di frequentare quotidianamente le lezioni sono i motivi principali che spingono gli studenti ad optare per un’università telematica, piuttosto che iscriversi ad un ateneo tradizionale.

 

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