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Mini-pace fiscale del Governo Meloni: cosa cambia, quali cartelle esattoriali verranno cancellate

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Il nuovo Governo Meloni ha deciso di prendere in mano la questione delle cartelle esattoriali. In tal senso, all’interno di Palazzo Chigi si sta valutando l’idea di una piccola pace fiscale, che in Italia andrebbe a riguardare solamente quelle cartelle esattoriali medio-basse. A tutto ciò, l’Esecutivo italiano starebbe pensando anche un nuovo saldo e stralcio molto conveniente. Una vera e propria “pace fiscale”, seppur ridotta secondo i canoni del Centrodestra. 

La mini-pace fiscale del Governo Meloni

Sembra essere questo il primo atto della politica fiscale del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni. L’esecutivo sta preparando un maxi-condono per una montagna di cartelle esattoriali dal valore medio-basso. Poi si dovrebbe procedere con la riforma fiscale, a seguire. Prima, però, l’Agenzia delle Entrate deve smaltire buona parte del carico di cartelle che continua a ingolfare il sistema. Moltissime di queste sono inesigibili, ovvero tecnicamente impossibili da riscuotere, o dal valore più basso rispetto al costo di riscossione stesso, quindi non convenienti per lo Stato.

Il governo ha intenzione, con una serie di misure ad hoc, di rivedere profondamente il rapporto tra fisco e cittadini. Come arrivare a tutto ciò? Con una grande pace fiscale, per cominciare. Poi saldo e stralcio, magari anche una nuova rottamazione. Nelle intenzioni del governo il maxi-condono dovrà riguardare tutte le cartelle esattoriali che hanno un valore inferiore ai mille euro. Queste, nel ragionamento dell’esecutivo, sarebbero cancellate immediatamente. Una vera e propria pace fiscale, insomma, dai numeri comunque molto elevati. Anche se si tratta di soldi considerati comunque “persi” dallo Stato, proprio per il ragionamento inesigibili/non convenienti da riscuotere.

La linea della Lega 

La Lega spinge anche per un nuovo saldo e stralcio con uno sconto molto importante: fino a 2mila e 500 euro, per chi è in difficoltà, versamento del 20% della somma con lo stralcio del restante 80%. Praticamente si tratterebbe di pagare una tantum un quinto dell’importo della cartella esattoriale, mentre il resto sarebbe cancellato definitivamente.

Per gli importi superiori ai 2mila e 500 euro, che comunque la Lega vorrebbe far crescere il più possibile, sempre il Carroccio punta a una maxi-rateizzazione in cinque anni con una maggiorazione del 5% in aggiunta al valore della cartella (ma senza sanzioni). Insomma, le idee sul tavolo sono comunque tante e il centrodestra ha fatto capire chiaramente, in passato come in campagna elettorale, di avere a cuore il tema. Certo bisognerà capire, in generale, come compensare le mancate entrate che non sono arrivate per via delle tasse non pagate. Ma soprattutto come fare affinché la storia non si ripeta.

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