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‘Ciao nonna, passa un mio amico, devi dargli 2.000 euro’: così truffavano gli anziani

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Truffa

Gli agenti del Commissariato di Gaeta, dopo accurate e laboriose indagini sono riusciti ad identificare un uomo partenopeo che nel mese di maggio 2018, aveva truffato un’anziana donna di Gaeta depredandola di tutti i suoi averi.

Gaeta, truffa agli anziani 

Protagonista della vicenda un pregiudicato di Napoli, F.E. di 47 anni che, insieme ad altri complici allo stato non identificati, aveva posto in essere una truffa ai danni di una signora ultra-ottantenne con il trucchetto del computer.

In particolare, in sede di denuncia, la donna rappresentava di aver ricevuto una telefonata da una persona che si era spacciata per il nipote, il quale la informava che a breve si sarebbe presentato un suo amico per consegnare il computer che lui aveva da poco acquistato e che avrebbe dovuto corrispondergli la somma di 2000,00 euro. La stessa somma, sempre secondo quanto riferito dall’interlocutore, le sarebbe stata restituita nella stessa giornata dalla madre del giovane.

Infatti, dopo una manciata di minuti, si presentava presso l’abitazione dell’anziana donna un uomo che le consegnava due pacchi in cambio della somma in contanti di 1.700,00 euro.

Tuttavia, il malvivente non soddisfatto  del pagamento, poiché inferiore a quanto era stato pattuito, telefonava ad una complice facendola passare per la figlia della malcapitata, che la convinceva a consegnare, oltre alla somma di denaro, anche tutti i monili in oro che custodiva in casa, quale pegno per la somma mancante, .con la promessa che, comunque, una volta avvenuto il saldo, le sarebbero stati restituiti in giornata.

In realtà l’anziana signora si accorgeva di aver subito una truffa soltanto nel tardo pomeriggio, allorquando riceveva una telefonata dalla “vera” figlia a cui spiegava l’accaduto e si avvedeva che all’interno del pacco che le era stato consegnato erano presenti soltanto due volumi di una vecchia enciclopedia e non un computer.

Gli agenti del Commissariato avviavano immediatamente mirate indagini volte all’individuazione degli autori del reato, anche attraverso un’attenta e capillare analisi  di truffe avvenute con lo stesso modus operandi in provincia di Latina in cui erano stati identificati gli autori del reato.

Gli accertamenti consentivano di risalire una serie di soggetti che, in passato, erano già stati già denunciati per fatti simili ed il relativo album fotografico veniva sottoposto  in visione alla vittima, grazie al quale la stessa riconosceva, senza ombra di dubbio,  l’autore della truffa.

Lo stesso, infatti, era stato più volte denunciato, nel corso del 2015, proprio dagli agenti del Commissariato di Gaeta, in ordine a delle truffe che aveva posto in essere ai danni di alcuni anziani residenti a Gaeta con i noti trucchetti dell’avvocato e del notaio.

L’uomo, pertanto, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica del Tribunale di Cassino.

Nonostante gli importanti risultati conseguiti, la Questura di Latina ricorda ancora una volta i consigli riportati nei vademecum su come difendersi dalle truffe, principalmente rivolti agli anziani, potenziali vittime di truffa, ma anche a tutti gli operatori pubblici e privati, reti parentali o amicali che, venendo a contatto con persone anziane a vario titolo, possono assumere un ruolo nella prevenzione e nella tutela nei confronti di questa categoria di persone. È importante saper riconoscere le situazioni più a rischio, conoscere gli elementi che possono far pensare che sia in atto un tentativo di truffa e, di conseguenza, i comportamenti da assumere. Spesso è la condizione di solitudine della persona che favorisce i truffatori e le persone anziane con pochi amici e scarse relazioni sociali o minor conoscenza dei fenomeni di truffa possono essere ingannate con maggiore facilità. Prestare attenzione se qualcuno telefona o si presenta a casa, chiedendo del denaro o oggetti preziosi per pagare fantomatiche cauzioni, spese legali, debiti o acquisti di merce, con la scusa che lo ha mandato un parente. In tal caso rinviare l’appuntamento e contattare il familiare interessato, segnalando immediatamente ogni situazione sospetta alle forze di polizia.

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